Successo di pubblico per il concerto dell'artista algherese in un concerto-omaggio ai cantautori italiani. De Gregori, Graziani, Bertoli, Vecchioni tra gli autori reinterpretati. Le immagini dei saluti al Civico
ALGHERO - Un teatro gremito di persone ha accolto e applaudito sabato sera Paolo Zicconi nel suo concerto-omaggio ai cantautori italiani. Al Civico di Alghero, Zicconi ha proseguito un percorso iniziato lo scorso anno a Sassari con il recital dedicato ai cantautori del decennio 1960/70 col volume 1. Ieri la serata è andata avanti con gli autori che si sono affermati nel decennio successivo. Canzoni più o meno note al grande pubblico, e che hanno riportato gli ascoltatori nella grande tradizione della musica leggera italiana.
Si parte con "Titanic" di Francesco De Gregori, poi c'è spazio per "Anna e Marco" di Lucio Dalla, "Gli occhi dei bambini" di Stefano Rosso, "A muso duro" di Pierangelo Bertoli e "La Stazione di Zimà" di Roberto Vecchioni. I momenti musicali sono intervallati dalle letture di Pierluigi Alvau e impreziositi dagli effetti scenici a cura di Guido Beltrami. Ma soprattutto è lo stesso cantante a raccontare i testi, gli autori e gli aneddoti di alcuni di loro legati ad Alghero. Uno su tutti Ivan Graziani che Zicconi ha conosciuto e ha ricordato con "Firenze Canzone Triste".
E poi Fred Buscaglione che suonava nei "the danzanti" algheresi, un panorama musicale di cui in città pochi sanno e pochi ricordano. Il tutto rivisto in una parte strumentale che attinge al mondo del rock, jazz e funky affidata a dei «signori musicisti» come li ha definiti il cantante durante i saluti finali: Sergio Intelisano alla batteria e percussioni, Stefano Oggiano al basso elettrico, Antonio Fortunato alla chitarra. Con loro, la classe di due punte di diamante quali Marcello Peghin alla chitarra e Giovanni Agostino Frassetto al piano.