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GMZ 19 ottobre 2006
Randagismo, Alghero ancora priva di un canile
Tanti i cani posseduti dalle famiglie algheresi ma molti quelli in cerca di adozione. Alghero nonostante il perenne “tutto esaurito” del canile privato convenzionato, non progetta una nuova struttura. In città mancano spazi e luoghi aperti dove poter sguinzagliare un cane in sicurezza


ALGHERO – Forum. E’ sempre una “vita da cani” quella a cui sono costretti i randagi presenti in città. Davvero tanti a giudicare dai numeri forniti da Eva Bianchi, presidente della sezione algherese della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, l’unica associazione realmente impegnata sul fronte randagismo in città. Padroni incivili che abbandonano cucciolate ai bordi d’ingresso delle campagne ed Ente pubblico preposto alla cura, lotta e prevenzione assolutamente assente. Ad Alghero sono ormai diversi migliaia i cani iscritti all’anagrafe canina, ma ancora tanti quelli che aspettano inesorabilmente un’adozione. Rispetto a tante altre città del territorio Alghero ha recepito la norma regionale sulla lotta al randagismo, convenzionandosi col canile di Pala Pirastru, ma da troppo tempo ormai non dispone più di “posti letto” disponibili. L’Amministrazione dovrebbe e potrebbe studiare una efficace campagna pubblicitaria contro ogni forma di abbandono e soprattutto in favore delle adozioni. Il problema randagi, infatti, non si può pensare di risolverlo senza partire dalla radice, è bene che inizino i controlli per accertarsi che tutti rispettino le poche leggi a tutela degli animali, ossia l’obbligo di microchippare i cani, sterilizzarli e riservagli un trattamento civile. Ancora troppo poche, infatti, risultano le adozioni di privati in favore di cani stanziati nell’unica struttura convenzionata. Una struttura moderna e gestita con dovizia dall’Associazione Primavera. Purtroppo però, nonostante l’ampiezza (circa 500 posti disponibili), risulta troppo piccola per ospitare le tante richieste che giungono da privati e gruppi cinofili. Il canile sito nei pressi di Santa Maria La Palma, infatti, oltre ad essere convenzionato col comune algherese - che attualmente stanzia circa 260 cani, con una spesa mensile di circa 16.000 euro - riceve animali da svariati comuni del territorio, e sopperisce ad una carenza strutturale che ormai si fa sempre più drammatica nell’intera provincia. La città di Alghero, nonostante le tante sollecitazioni di privati ed associazioni, non riesce, come tanti altri comuni del territorio, ad inserire in ordine del giorno, un costruttivo dialogo sul “problema cani”, al fine di individuare le misure più proficue da adottare. Sarebbe invece, quanto mai auspicabile, in un futuro non troppo lontano, poter avviare la costruzione di una struttura adeguata alla cura degli animali ingiustamente abbandonati e provvedere ad una efficace opera di sensibilizzazione. Il problema cani si acuisce maggiormente se si considerano le deficienze strutturali in materia cinofila della città. Ad Alghero mancano spazi e luoghi aperti dove poter sguinzagliare un cane in sicurezza. Divieti preconcetti impediscono, anche ai proprietari più attenti e scrupolosi, di poter passeggiare accompagnati dal proprio animale in giardini, pinete e spiagge. I cani sono troppo spesso, poco o per nulla considerati, è giunta l’ora, insomma, che anche la città di Alghero si assuma le proprie responsabilità.

nella foto il dalmata barbaramente ucciso la scorso anno ad Alghero
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