A.B.
17 settembre 2015
Pos nei negozi di Sassari: mozione del M5S
Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Sonia Fiorillo ha presentato una mozione per chiedere al Parlamento nazionale di modificare o posticipare l´introduzione del provvedimento relativo all´utilizzo dei Pos nelle attività commerciali

SASSARI – Un impegno da parte del sindaco e della Giunta Comunale «ad attivarsi con tutti gli strumenti a disposizione per indurre il Parlamento a modificare il provvedimento e di posticipare perlomeno la sua introduzione a livello locale; ad aprire un dialogo sulle commissioni delle banche e le modalità di pagamento; ad avviare un`inchiesta sulle commissioni per i Pos dei vari istituti di credito a livello locale; a riferire sullo stato di attuazione di questa mozione entro due mesi dalla sua approvazione». Questo il fulcro della mozione presentata da Sonia Fiorillo, rappresentante del Movimento 5 Stelle nel Consiglio Comunale di Sassari.
Il documento parte ricordando come, dal 30 giugno 2014, tutti gli esercenti ed i professionisti hanno l'obbligo di dare la possibilità ai loro clienti di pagare tramite strumenti di pagamento elettronici (bancomat, carte di credito), dotandosi di apposito dispositivo Pos (in base al Decreto Legislativo n.179/2012). Ma, finora non tutti i soggetti interessati si sono dotati del dispositivo, che rappresenta un'ulteriore spesa e maggiori costi da affrontare «in un momento già drammatico in cui assistiamo alla costante chiusura dei negozi per cessata attività», spiega Fiorillo. Per lei, la tracciabilità delle transazioni quale strumento funzionale alla lotta all’evasione fiscale è indubbiamente da appoggiare e sostenere, ma, per come è stato pensato ed approvato, «il decreto del Governo sui Pos obbligatori è sbagliato, inutile per la lotta all’evasione ed aumenta i costi per le aziende. Chi vorrà pagare o incassare in nero potrà comunque continuare a farlo. L'installazione indiscriminata dei Pos è solo un ulteriore regalo alle banche ed allo stesso tempo un’ennesima gabella per milioni di piccoli artigiani, commercianti e professionisti, già alle prese con un gravissimo quadro economico. L’installazione di tali servizi comporta rilevanti costi di locazione e oneri di commissione».
Inoltre, «la norma danneggia soprattutto i piccoli commercianti, che si vedrebbero in taluni casi costretti a sostenere commissioni che riducono ulteriormente i già ridotti margini di guadagno, con l’evidente rischio che i costi per dotarsi di Pos e per le transazioni vengano scaricati sui cittadini. Di fatto, la norma in questo modo si trasformerebbe in una tassa sull’economia reale che va a beneficio delle lobbies finanziarie». Va ricordato come il Ddl presentato a gennaio in Senato stabilisca la sanzione da 500euro per chi, dai controlli della Guardia di Finanza risulterà sprovvisto del dispositivo Pos. Pagata la sanzione, si hanno trenta giorni per adeguarsi e sessanta giorni per comunicare alla GdF l'avvenuta installazione. In caso di mancato adeguamento o di omessa comunicazione, scatta una seconda sanzione pari a 1000euro ed all'esercente o professionista vengono concessi ulteriori trenta giorni per mettersi in regola. Se l'esercente o professionista non regolarizza ancora, scatta la sospensione dell'attività professionale o commerciale.
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