CAGLIARI - «Con la decisione di Alitalia di mettere a disposizione alcune centinaia di posti aggiuntivi sulle rotte in continuità territoriale per Roma e Milano, senza però prevedere le tariffe scontate per i residenti, il sistema dei collegamenti aerei da e per la Sardegna è arrivato a un punto di non ritorno: dimentichiamoci la continuità territoriale gestita (e pagata) dalla Regione, ormai sono le compagnie aeree a stabilire di loro iniziativa se, quando e come devono essere applicate le tariffe scontate, in barba a qualsiasi legge o regolamento», dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.

«Se questa non è una disfatta per la Giunta regionale, viene da chiedersi cos’altro potrebbe esserlo - prosegue Dedoni - Tanto varrebbe, a questo punto, consentire al consiglio di amministrazione dell’ex compagnia di bandiera di riunirsi in viale Trento, visto che ormai le decisioni politiche in materia di trasporti sono subordinate alle logiche aziendali: Alitalia decide e la Giunta si adegua, non si fa più neanche finta di governare il settore».

«Mentre l’Assessore sbandiera il milione di passeggeri che per tutta l’estate va e viene dalla Sardegna spendendo un occhio della testa, i sardi assistono impotenti al fallimento della continuità territoriale sperando quantomeno che si arrivi a superare l’equivoco semantico», conclude il capogruppo. «Per l’Assessore, infatti, continuità territoriale è avere gli aerei pieni; per i sardi, invece, è non lasciare nessun passeggero a terra. Noi comuni mortali preferiremmo vedere gli aerei viaggiare mezzi pieni e avere la garanzia di trovare posto: restare a terra ad ammirare quanto sono pieni gli aerei che avremmo dovuto prendere non ci è di alcuna utilità».