«Forte valore identitario legato all´Expo», ha dichiarato l´assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi
OLMEDO - Otto Comuni, uno per ogni Provincia, tutte le domeniche, dal 12 luglio, prepareranno in piazza i pani tipici, artistici e rituali della tradizione isolana. Il progetto “In nome del pane”, realizzato dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio in collaborazione con L’Unione delle Pro loco Sardegna, è stato presentato oggi (lunedì), in concomitanza con la Festa del pane di Expo, dall’assessore Francesco Morandi: «L’evento cade in un momento molto importante, in piena sintonia con lo spirito del’Esposizione universale (Nutrire il pianeta, energia per la vita) e con la ricoperta e la valorizzazione di una ricchezza propria delle comunità locali su cui dobbiamo fare un investimento importante».
Due mesi di appuntamenti, sino a settembre, nei centri storici dell’Isola durante i quali si riscoprirà l’originaria pratica della panificazione. L’iniziativa ripartirà quindi da maggio ad ottobre del prossimo anno. Le giornate sulla riscoperta e la valorizzazione del cibo tradizionale e rituale, vedono il coinvolgimento di oltre trenta Comuni e dei musei del pane di Borore, di Monteleone Roccadoria e di Olmedo. «Il pane rappresenta in tutti i territori della Sardegna, e in particolare in quelli interni, l’espressione più antica della civiltà rurale pastorale legata ad arcaiche tradizioni civili e religiose», continua Morandi. I passaggi preparatori che portano alla lavorazione del pane e tutte le sue componenti (forni, simboli, forme, ricami, macine, grani, lievito, farine e crusche) si tramandano da secoli ma sono purtroppo a rischio estinzione. «Il progetto che presentiamo oggi - spiega il titolare del Turismo - si prefigge pertanto di arrestare questo processo disgregante».
L’iniziativa esprime un forte valore turistico, da un lato, per l’animazione territoriale, d’altra parte, per la grande opportunità di raccontare l'Isola attraverso il cibo, di cui il pane è il primo simbolo. Da un recente studio a livello europeo, emerge che la Sardegna possiede circa l’80percento dei pani tipici italiani, mentre il restante 20percento è presente in prevalenza nell’Italia del sud: «Per questo motivo - osserva l’assessore - prevediamo la possibilità di proporre la candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità all’Unesco dei nostri pani tipici, in linea con un progetto di ampio respiro e di forte valore identitario in grado di coinvolgere gran parte della regione, radicato soprattutto nei Paesi dell'interno, e di produrre un grande ritorno di immagine delle comunità locali». Il richiamo a Expo è fondamentale: infatti, da domani, grazie alla collaborazione con la Federazione delle associazioni sarde in Italia, personale qualificato presenterà il territorio attraverso il cibo negli spazi della Regione a Milano. «L’esposizione universale ha una valenza di promozione della Sardegna tanto all’esterno quanto all’interno dell'isola - conclude l’esponente della Giunta Pigliaru - puntiamo così su un sistema di offerta molto vicino ai piccoli Comuni che hanno tantissimo da offrire e attiriamo l’attenzione sulla nostra destinazione e sulle grandi possibilità di fare turismo in maniera molto diversa da quella consueta».
Nella foto: l'assessore regionale Francesco Morandi
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