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Cor 7 agosto 2006
Porto di Alghero: infuria la polemica
L’anno scorso con una apposita interpellanza, presentata il 21 Luglio 2005, le forze di opposizione di centro sinistra avevano chiesto al sindaco se fosse a conoscenza che autorevoli amministratori della maggioranza erano interessati ad attività di gestione di spazi all’interno del porto e Marco Tedde, nonostante l’evidenza, negò ogni coinvolgimento della sua giunta nell’”affaire” del porto


ALGHERO - «Non è stato il Presidente della Regione Renato Soru a scoperchiare la pentola sulla gestione del porto di Alghero perché già dall’anno scorso con una apposita interpellanza, presentata il 21 Luglio 2005, le forze di opposizione di centro sinistra avevano chiesto al sindaco se fosse a conoscenza che autorevoli amministratori della maggioranza erano interessati ad attività di gestione di spazi all’interno del porto e Marco Tedde, nonostante l’evidenza, negò ogni coinvolgimento della sua giunta nell’”affaire” del porto. Nell’ambito della stessa interpellanza veniva richiesto anche di dar conto di consistenti lavori che hanno interessato anche lo specchio acqueo, con gettate di calcestruzzo, nei pontili antistanti la torre di Sant’Elmo. Anche su questo punto, nonostante si siano attivati i Vigili Urbani, nessuna risposta è stata fornita». Infuria la polemica sulla gestione del porto di Alghero. Sono nove i consiglieri comunali di centrosinistra che accusano pubblicamente l’amministrazione algherese dopo che Renato Soru, in occasione di una recente conferenza stampa, ha messo il dito nella piaga evidenziando la anomalia. «Da anni diciamo che il porto di Alghero ha bisogno di una società che favorisca una gestione unitaria e non frazionata che pur tenendo presenti le realtà economiche esistenti consenta all’ente pubblico di promuovere quegli indirizzi di gestione che possano garantire lo sviluppo e la crescita di questo importante settore della città; da anni diciamo che il porto ha bisogno di un piano particolareggiato; da anni diciamo che, nelle more della predisposizione del piano, vengano attivate tutte le possibili iniziative politico amministrative per sospendere ulteriori concessioni in favore di operatori privati così come parrebbe destinata la banchina d’alto fondale in fase di realizzazione. Eppure il porto di Alghero continua a vivere nel caos privo dei più elementari servizi e a soggiacere a piccoli interessi privati che mal si conciliano con l’interesse generale». Per Carlo Sechi, Pino Tilloca, Ombretta Armani, Gavino Scala, Claudio Montalto, Vittorio Curedda, Maria Grazia Salaris, Gianni Cherchi, Tonio Bassu, la querelle di questi giorni tra il Presidente della Regione Soru e la Giunta Comunale di Alghero è solo una battaglia politica che dal 2004 vede impegnati i sindaci di Forza Italia contro il progetto politico dell’attuale maggioranza regionale, vedi le battaglie contro il decreto salva-coste prima e ora contro la tassa sul lusso che, a sentire il centrodestra, danneggerebbe la Sardegna e in modo particolare la città di Alghero. «Chiunque può rendersi conto di persona della situazione del porto di Alghero, non c’è un posto barca a disposizione, i moli e le banchine sono strapiene di yacht e imbarcazioni, e, in questi giorni, non c’è un posto nemmeno nella banchina di transito». Dove sta la verità? Per i consiglieri di centrosinistra «Se calo c’è stato o potrebbe esserci, è colpa della cattiva informazione del centrodestra e soprattutto dello stato di abbandono in cui versano le banchine, gli spazi antistanti gli ormeggi con cataste di rifiuti maleodoranti, i servizi igienici inadeguati e malposizionati (a proposito, dove scaricano?), unica anomalia, per la situazione generale di Alghero, è il verde, che, nelle aree propsicienti i pontili in questione, è sesibilmente curato». Per Carlo Sechi, Pino Tilloca, Ombretta Armani, Gavino Scala, Claudio Montalto, Vittorio Curedda, Maria Grazia Salaris, Gianni Cherchi, Tonio Bassu, il Presidente Soru deve andare avanti nel suo progetto politico e continuare a cercare di creare tutte le condizioni di sviluppo economico per i sardi. Secondo loro gli ultimi dati sono confortanti.
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