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Mariangela Pala 13 maggio 2015
Fiumesanto: Flaei e Uiltec abbandonano il tavolo
La multinazionale tedesca E.On a meno di 15 giorni dal closing dell´operazione di vendita continua ad imporre i suoi piani, considerato che esiste uno stato di agitazione in corso


PORTO TORRES - La multinazionale tedesca E.On a meno di 15 giorni dal closing dell'operazione di vendita continua ad imporre i suoi piani, considerato che esiste uno stato di agitazione in corso, tenuto conto che nonostante vi siano stati dei richiami a livello nazionale, con cui si era condivisa la necessità di calmierare gli animi nel territorio, perché si osservassero i protocolli delle relazioni industriali e la confederalità dei tavoli di confronto, l’azienda a detta dei sindacati Flaei-Cisl e Uiltec-Uil si è “ rimangiato tutto”.

A distanza di due settimane è accaduto di tutto a Fiumesanto, compresa la procedura di raffreddamento in prefettura, con cui E.On ha provato a rendere credibile un progetto di riorganizzazione che si vuole applicare solo a Fiume Santo, senza passare come previsto prima a livello nazionale, ma ciò che è più incomprensibile per i sindacati è perchè tutto ciò dovrebbe realizzarsi proprio ora, poco prima di cedere gli asset ad un nuovo proprietario, i cechi Eph.

Il progetto di riorganizzazione proposto da E.On non convince le segreterie Regionali di Flaei-Cisl e Uiltec-Uil che hanno avuto qualche difficoltà a motivare la necessità di questo progetto anche davanti al prefetto, «poiché ci si impegolava a spiegare che manca tanta gente, fuoriuscita grazie alla mobilità volontaria, rendendo gli impianti ingestibili per mancanza di personale», sostengono i segretari regionali Uiltec e Flaei, Franco Peana e Mario Marras.

Venerdì 8 maggio la direzione locale, ha convocato i sindacati di categoria, invitando gli stessi a predisporsi responsabilmente alla discussione su una non condivisa riorganizzazione del lavoro, che prevede la eliminazione di una serie di figure in turno strutturate, che andranno inesorabilmente perse. «Cosi facendo aumenta il lavoro per chi resta nella linea di turno, che suo malgrado non riuscirà a svolgere tutte le attività, tanto che alla fine l’organizzazione del lavoro implode su se stessa», sostengono i sindacati Uiltec e Flaei che aggiungono «Ecco perché abbiamo deciso di lasciare l'incontro e abbandonare il tavolo, poiché non riteniamo che i lavoratori debbano pagare ancora il prezzo delle scelte scellerate di E.On nei prossimi anni».

Le segreterie regionali Uiltec –Uil e Flaei-Cisl ritengono di non potersi privare della possibilità, di chiedere di coprire i posti mancati strutturati, con dei giovani neoassunti. «Abbiamo lasciato il tavolo perché questa azienda ha più volte terziarizzato attività dichiarate esclusive, continua a farlo oggi al movimento combustibili sapendo bene di andare incontro anche a problemi di sicurezza, ma procede imperterrita e non informa di ciò i sindacati, proseguendo a cannibalizzare posti di lavoro nel nostro territorio», denunciano i segretari regionali Peana e Marras, che ricordano le varie promesse mai mantenute dalla multinazionale tedesca: dalle 40 assunzioni mai eseguite per la gestione del carbone, allo sponsor della Dinamo incompiuto, le centraline antinquinamento per il comune di PortoTorres mai consegnate, il 5° gruppo a carbone mai realizzato fino ad arrivare ad alcuni contratti di tipo economico non rinnovati.

I sindacati Flaei e Uiltec concludono dichiarando di essere fiduciosi per l'arrivo di un nuovo soggetto industriale, i cechi Eph, mentre per quanto attiene E.On il continuo relazionarsi in modo forzato ed unilaterale, con rapporti sempre sul filo dell'antisindacale, porteranno di sicuro se necessario a tutte quelle iniziative rivolte alla tutela dei lavoratori, dell'occupazione, del contratto e degli accordi sindacali.
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20:32
Uno strumento di management e gestione delle risorse umane in grado di certificare l’adozione di misure finalizzate a favorire il bilanciamento degli impegni di vita e lavoro dei propri dipendenti, che da oggi inizia il suo percorso anche in Sardegna



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