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Mariangela Pala 5 marzo 2015
Porto Torres, Pds: «un Parco regionale da governare»
Il Parco istituito con decreto ministeriale del 28 novembre del 1997 non soddisfa le attese del territorio, mortificando il ruolo del Comune di Porto Torres estraneo alle scelte politiche di sviluppo dell´isola


PORTO TORRES - «L’istituzione del Parco nazionale dell’Asinara va al di sotto delle aspettative della comunità di Porto Torres e dell’Area vasta». Così il coordinatore del Partito dei sardi, Alessandro Pinna. Un’idea di tutela dinamica del territorio dell’isola, che deve rappresentare un modo diverso e originale di produrre attività, reddito, occupazione, riuscendo nel contempo a preservare attentamente biodiversità e qualità ambientale e territoriale. Il Parco istituito con decreto ministeriale del 28 novembre del 1997 non soddisfa le attese del territorio, mortificando il ruolo del Comune di Porto Torres estraneo e poco incisivo sulle scelte politiche di sviluppo dell’isola.

Un maggiore protagonismo dunque della comunità locale affinché assuma un ruolo decisionale e attivo nella valorizzazione del territorio con particolare attenzione ai sistemi produttivi (partendo dall’agricoltura), alla fruizione turistica, alla definizione paesaggistica dell’isola. Un chiaro riferimento alla nomina di vice presidente del Parco andata al sindaco di Stintino, Antonio Diana, che dimostra la debolezza della rappresentatività politica locale.

«Siamo i titolari del Parco Nazionale dell’Asinara solo sulla carta senza riuscire a governare con gli strumenti previsti. Vorremmo percorrere strade alternative, previa consultazione pubblica e degli altri comuni dell’Area vasta, - aggiunge Pinna - attraverso l’istituzione di un Parco regionale o territoriale per poterne governare tutte le opportunità». Per i dirigenti del Pds un Ente Parco deve rispondere alle esigenze di fruizione, tutela e valorizzazione, come la nuova sensibilità sociale richiede, e contribuire ad un miglioramento delle condizioni socio-economiche del territorio, «un parco esiste per garantire l’ecosistema e la biodiversità ma anche per assicurare benessere e sviluppo», sottolinea Pinna.

Niente da ridire sul sindaco e sulla popolazione di Stintino che rivendicano una parte del territorio dell’Asinara, «ma noi dobbiamo riconquistare quel patrimonio attraverso un pieno utilizzo dello strumento del Piano particolareggiato del Parco che può essere approvato dal Comune turritano, e che come stabilito dall’articolo 12, individua delle cubature da riattare rispettando la storicità degli edifici», sottolinea Pinna che spiega come anche l’art 23 consente di valorizzare i centri urbani (Trabuccato, Cala Reale e Cala d’Oliva). La delusione per un mancato sviluppo economico del Parco, così tanto auspicato da ormai 20 anni, espressa anche da Nando Nocco: «Ci auguriamo che la prossima amministrazione comunale tenga conto delle priorità dirette a favorire lo sviluppo del Parco, compreso un possibile ripopolamento dell’isola».
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