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M.L.P.C. 10 febbraio 2015
Dal quartiere Villanova i cantori del popolo
Alla scoperta dei Cantori di Villanova, le voci che accompagnano i riti della Settimana Santa dell’Arciconfraternita della Solitudine. La storia di Is Cantoris e della loro appassionante tradizione raccontata dal Capomassa e aperta anche quest’anno a nuove voci che vogliano unirsi al gruppo per portare nel presente una bellissima tradizione cagliaritana


CAGLIARI – Una bellissima storia quella dei Cantori di Villanova di Cagliari. Una storia di intere generazioni, di giovani, bambini, anziani che, nonostante tutto, va avanti facendosi forte della passione incredibile di chi ne fa parte. Cagliarioggi ha voluto scoprire e far conoscere meglio questa realtà, fatta di persone comuni, professionisti di tutti gli ambiti, dal bimbo di quattro anni all’anziano ultrasettantenne, avvocati, professori ed ingegneri insieme con operai, disoccupati e pensionati, commercianti ed artigiani, tutori dell’ordine e persone dal passato un po’ “burrascoso”.

Tutti uniti dalla stessa passione per la tradizione e per il loro quartiere, mantenendo vive le suggestioni della settimana santa cagliaritana e perpetuando riti antichi di oltre quattro secoli. Il Capomassa (direttore del coro) Mauro Branca, dalla bellezza di 36 anni canta insieme agli altri componenti nel coro di Is Cantoris di Villanova e, come tutti gli altri, trasuda di orgoglio per la sua attività: «Siamo un gruppo che riesce a riunire un mix d’umanità talmente variegato che credo non abbia eguali altrove. Ma per quanto tutti noi siamo diversi nella vita quotidiana, ci sentiamo tutti uguali quando, con indosso il semplice saio bianco, attraversiamo le antiche vie del rione intonando le laudi».

Il 19 di febbraio cominceranno le prove per i componenti del coro: saranno aperte al pubblico e soprattutto aperte a nuovi proseliti. «Chiunque voglia partecipare e sentire la vera anima di Cagliari è il benvenuto - spiega Branca - noi non siamo un'élite di professionisti ma un gruppo che cerca nuovi amici da inserire tra le proprie fila».
Is provas, (le prove) che vanno avanti per tutto il periodo di quaresima, riuniscono circa cento elementi: l’obiettivo più difficile è raggiungere una buona armonia tra le voci, che è sempre, prima di tutto, una buona armonia tra le persone.

Non è un caso, dunque, che ogni sera, in questo periodo che inizierà giovedì 19 febbraio e durerà fino al primo di aprile prossimo, molti cantori si ritrovino per un bicchiere di vino, quattro chiacchiere e una partita a carte, mentre fuori dalla chiesa di San Giovanni i bambini del coro giocano con amici non virtuali, ripetendo inconsapevolmente un copione comune a decine di generazioni. L’invito è rivolto a tutti coloro che vorranno cimentarsi con una tradizione che fa sentire la vera voce della città. Anche Francesco Alziator, letterato e antropologo cagliaritano, che per la città nutriva un amore spassionato, aveva elencato una serie di suoni che bisognava ascoltare se si voleva sentire il vero suono e cuore di Cagliari: fra questi era presente la voce dei “cantoris de cira santa”, quella dei Cantori di Villanova.

Nella foto: Is Cantoris
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