Dal Comune nessuno stop per i botti a Capodanno: le associazioni animaliste insorgono. Sia a Sassari che a Carbonia i petardi sono stati vietati. Ormai è noto che le esplosioni ledono l’udito degli animali domestici facendoli soffrire
CAGLIARI – Sassari e Carbonia dicono no ai botti di Capodanno: il sindaco Sanna di Sassari li ha vietati dal 23 dicembre al 6 gennaio, mentre nel Sulcis no a petardi e fuochi artificiali il 31 dicembre e il primo dell’anno. Per chi non rispetterà il divieto scatteranno sanzioni da 25 a 500 euro. Anche a Porto Torres è stata emanata un’ordinanza tassativa con ammende fino a 500 euro.
Oltre al problema animalista l'ordinanza emessa dai Comuni è mirata a scongiurare infortuni anche tra gli esseri umani. A Cagliari invece nessun divieto: «Noi non vietiamo ciò che la legge consente - spiega l'assessore alle Attività produttive Barbara Argiolas - Ci limitiamo a invitare le persone a non esplodere petardi». Dagli animalisti dure polemiche: sul web si è scatenata la lotta per chiedere che petardi e botti vengano fermati ovunque.
Purtroppo è diffusa in Italia la consuetudine di celebrare le festività oltre che con strumenti innocui, anche con il lancio di petardi e botti di vario genere: puntualmente le cronache riferiscono di danni fisici, anche di rilevante entità, sia a carico di chi li maneggia, sia di chi viene fortuitamente colpito. Le conseguenze negative si possono determinare anche a carico degli animali domestici nonché della fauna selvatica, in quanto il fragore dei botti, oltre a generare in loro un’evidente reazione di spavento, li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli, così, anche al rischio di smarrimento e/o investimento, causandone spesso il ferimento o la morte per ustioni e bruciature.
Commenti