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Sergio Ortu 6 aprile 2006
Non più cani ma "cinghiali randagi"
E’ ormai una consuetudine nelle vie e giardini delle borgate di Maristella e Fertilia osservare già dall’imbrunire e per tutte le ore notturne un discreto pascolo di cinghiali alla ricerca di cibo


ALGHERO - E’ ormai una consuetudine nelle vie e giardini delle borgate di Maristella e Fertilia osservare già dall’imbrunire e per tutte le ore notturne un discreto pascolo di cinghiali alla ricerca di cibo. Non più cani randagi ma “cinghiali randagi” perfettamente integrati nel contesto urbano e per nulla intimoriti della presenza dell’uomo o delle auto che osservano incuriositi. Prima la presenza era limitata al periodo caldo dell’estate, il che faceva pensare alla penuria di acqua e cibo nelle pinete di Porto Conte e Arenosu, da un po’ di tempo a questa parte invece la presenza è divenuta costante sia d’inverno che d’estate. L’ente Parco di Porte da tempo sta studiando una soluzione al problema, ma ancora non è stata assunta alcuna azione concreta . Nel frattempo il problema sta assumendo una dimensione e una gravità sempre maggiore. La popolazione sta raggiungendo proporzioni a livelli di guardia e sarebbe necessario un tempestivo censimento che solo soggetti specializzati sono in grado di svolgere. Oltre alla piaga ormai da anni segnalata dagli imprenditori agricoli costretti a subire continui danni ai terreni e alle colture, ora si paventa un rischio per l’incolumità pubblica. Questi animali che pascolano nei giardini, scavando buche più o meno profonde, stanno incutendo paura a molte persone che tornando a casa in tarda serata si imbattono in queste “presenze” non molto gradite. Diviene a questo punto indispensabile studiare una soluzione più rapida o ancor di più sarebbe auspicabile il coinvolgimento del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi di Sassari dove è operativa un equipe di studiosi che si occupa proprio di ungulati e che già segue anche il problema all’Asinara. Una collaborazione in tal senso tra Università, Ente Parco e Comune di Alghero potrebbe favorire l’individuazione di un percorso risolutivo in maniera più rapida ed efficace.

Nella foto buche scavate dai cinghiali
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