M. P.
29 luglio 2014
Anche l’Autority del nord Sardegna che ha competenza sugli scali di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, è tra le autorità portuali e logistiche che sono state individuate nella bozza del decreto legge “ Sblocca Italia”
PORTO TORRES - Anche l’Autority del nord Sardegna che ha competenza sugli scali di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, è tra le autorità portuali e logistiche di interesse europea che sono state individuate nella bozza del decreto legge “ Sblocca Italia”. La bozza del testo verrà presentata e discussa in Consiglio dei ministri non prima della prossima settimana e, qualora non dovesse subire alcuna variazione, andrà a ridisegnare profondamente la geografia delle autorità portuali. Da sottolineare che i futuri distretti logistici portuali che verranno fuori da tale decreto potranno, a loro volta, essere oggetto di future fusioni e/o aggregazioni dettate da ragioni di convenienza e opportunità.
L’attuale procedura di nomina dei presidenti delle Autorities, contenuta nella disciplina della legge 84/94, verrà abbandonata a favore di un meccanismo differente: sarà il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a “selezionare, individuare e nominare il presidente tra soggetti aventi esperienze amministrative o istituzionali o professionali pertinenti e compatibili con gli indirizzi e le competenze dei distretti logistici, sentito il parere dei presidenti delle regioni interessate”. L’attuale procedura di designazione del presidente dell’Autorità portuale, indicata all’articolo 8 della Legge 84/94, prevede la selezione dello stesso tra differenti candidati inclusi in una terna di esperti( con massima e comprovata qualificazione professionale nel settore dell’economia marittima e dei trasporti ) individuati dal Comune, dalla Provincia e dalla Ccia delle città interessate.
Ogni distretto logistico a partire dal 2015 potrà trattenere l’1% dell’Iva derivante dall’importazione delle merci movimentate nel territorio nazionale attraverso il proprio porto. La quota di Iva trattenuta può variare per consentire la realizzazione di opere a livello portuale che incrementino la strategicità e l’operatività dello scalo stesso: per le autorità portuali che procedono a fusione e/o aggregazione, la quota di Iva trattenuta è aumentata al 2%. La bozza del decreto prevede inoltre un maggiore coinvolgimento dei privati nella realizzazione di opere portuali.
«Al fine di agevolare la realizzazione delle opere previste nel piano integrato di distretto e per il potenziamento della rete infrastrutturale e dei servizi nei porti e nei collegamenti stradali e ferroviari nei porti e gli investimenti necessari alla messa in sicurezza, alla manutenzione e alla riqualificazione strutturale degli ambiti portuali», si legge nella bozza, per cui è prevista la misura dell’1% o del 2% dell’Iva sull’importazione delle merci «le autorità possono fare ricorso – dice la bozza – a forme di compartecipazione del capitale privato, secondo la disciplina”del project financing stipulando contratti di finanziamento a medio e lungo termine con istituti di credito nazionali ed internazionali abilitati, inclusa la Cassa depositi e prestiti».
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