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S.S. 20 giugno 2014
«Sanna riparta da zero»: battaglia di 11 consiglieri sulla giunta
Undici consiglieri del Partito democratico chiedono al primo cittadino di ripartire da zero: «L´esecutivo in carica è del sindaco»


SASSARI - «Chiediamo con fermezza al sindaco di riflettere sulle conseguenze delle sue azioni e di utilizzare le sue prerogative politiche e istituzionali per ripartire da zero»: un nuovo attacco sulla giunta nominata dal primo cittadino arriva in una lettera firmata da 11 consiglieri, Esmeralda Ughi, Pierpaolo Bazzoni, Lisa Benvenuto, Gianni Crobu, Valeria Fadda, Carla Fundoni, Giuseppe Masala, Lello Panu, Stefano Perrone, Antonio Piu e Salvatore Sanna. «Le dichiarazioni, non necessarie, né utili, rilasciate dal sindaco in seguito a una riunione informale e interlocutoria con gli eletti nella lista del Pd, la prima dopo venti giorni dal risultato elettorale, confermano la determinazione, già dimostrata con la nomina di una giunta di non eletti o di bocciati dal corpo elettorale, di non tenere in alcun conto il risultato delle urne e la conseguente volontà degli elettori, e di rispondere a una esclusiva logica di parte, irrispettosa delle modalità con le quali Nicola Sanna è stato candidato a sindaco dopo il risultato di parità scaturito dalle primarie.

La nomina di questa giunta - continuano i consiglieri - è avvenuta senza alcun preventivo confronto né con i rappresentanti del Pd né tanto meno con gli eletti, con chi dunque, ha contribuito in maniera importante, anche alla elezione del sindaco. Il sindaco ha scelto di negare ogni principio di dialogo e confronto politico, ha scelto di non aprire un tavolo di condivisione e partecipazione, preferendo come modalità interlocutoria l'approccio ai singoli e la richiesta di ingresso in giunta a titolo personale, in un quadro fumoso di deleghe e di competenze. Solo a seguito dell’auto convocazione degli eletti ha sentito il bisogno di un incontro. Durante la riunione il sindaco si è arroccato sulle sue posizioni, non consentendo di fatto un confronto concreto e responsabile, ma ha continuato ad avanzare la perentoria richiesta di ingresso in giunta dei soli eletti, che è apparsa più come risposta ai primi dei non eletti, tutti appartenenti alle aree che lo hanno sostenuto alle primarie, che rispondente a severi criteri di rappresentanza e rappresentatività o di competenza.

Poiché non andiamo alla ricerca di posti assessoriali, a questa condizione non siamo interessati a una proposta insufficiente, inadeguata, non rispondente al risultato che gli elettori ci hanno affidato. Pertanto ribadiamo che l’esecutivo in carica è l’esecutivo del sindaco e, per quanto ci riguarda, è un esecutivo che non risponde nella maniera più assoluta all’equilibrio e alla rappresentatività prodottasi con il voto popolare, ma riproduce una banale e arrogante logica correntizia, la stessa che propagandisticamente egli stesso dice di voler superare. Accade così che un’area che non è riuscita ad eleggere nessun consigliere si ritrovi con ben due assessori e un’altra che ne ha letto uno, abbia ugualmente due assessori. I fatti dicono più di quanto le parole possano esprimere.

Chiediamo con fermezza al sindaco - ribadiscono i firmatari della nota - di riflettere sulle conseguenze delle sue azioni e di utilizzare le sue prerogative politiche e istituzionali per ripartire da zero e riportare nel dialogo e nel confronto democratico quei valori di condivisione, apertura, partecipazione, inclusione, solidarietà e assunzione di responsabilità verso il bene comune che ci caratterizzano come grande forza politica e che hanno permesso l'esaltante risultato elettorale del Pd, non solo a livello cittadino. Il mantenimento della situazione attuale segna un pessimo inizio e può produrre soltanto tensioni nella amministrazione e nelle decisioni fra consiglio e giunta di cui ciascuno assumerà responsabilità ma che, come è evidente vanno anzitutto ricercate nelle decisioni assunte dal primo cittadino».

(foto: archivio)
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