M. P.
2 aprile 2014
Confronto positivo quello che si è svolto ieri tra i sindacati (Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil e Cisal-Federenergia) e l’Assessore regionale all'industria Maria Grazia Piras sulla vertenza Fiume Santo
PORTO TORRES - Confronto positivo quello che si è svolto ieri tra i sindacati(Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil e Cisal-Federenergia)e l’Assessore regionale all'industria Maria Grazia Piras sulla vertenza Fiume Santo. Un incontro voluto(presenti il sindaco del comune di Porto Torres Beniamino Scarpa e il Presidente della provincia Alessandra Giudici), dalle maggiori rappresentanze dei lavoratori per fare fronte comune al disimpegno della multinazionale tedesca E.On, la quale non ha accolto l’invito a presentarsi in Regione: mancato investimento del quinto gruppo a carbone da 410 Megawatt, nonostante le autorizzazioni ambientali che scadranno il 4 dicembre 2014; i gruppi 3 e 4 che rischiano di subire lo stesso destino dei gruppi 1 e 2, andati avanti a suon di deroghe fino alla fermata definitiva. L’esercizio degli impianti di depurazione dei gruppi 3 e 4, infatti procede in deroga alle normative di legge in tema di emissioni atmosferiche. Vi è poi la messa in mobilità di 70 lavoratori dichiarati in esubero, pronti pe una nuova azione di protesta, una ulteriore tornata di scioperi a partire dal 7 aprile.
La disponibilità dell’Assessore regionale Piras ad affrontare un momento determinante per il futuro della centrale di Fiume Santo, espressa dalla volontà di aver posto la questione di Porto Torres come prioritaria rispetto ad altre problematiche occupazionali che hanno colpito la Sardegna, è stata resa efficace dal coinvolgimento del Ministero dello sviluppo economico per affrontare il problema senza ulteriori passaggi, già sperimentati in passato. A tal proposito l’assessore dichiara che la Regione per voce del suo Presidente si farà carico di assumere una posizione politica forte, senza alcuna necessità di riaprire tavoli interlocutori con l’azienda, amministrazione e sindacati, ma bensi un intervento del Presidente Pigliaru presso il ministero e il governo teso alla soluzione della vertenza.
«L’azienda fino ad oggi si è dimostrata spregiudicata - dichiara Franco Peana, segretario Uiltec - e che in spregio alle normali relazioni industriali interpone una indifferenza anche nei confronti degli stessi Enti Pubblici saltando anche le naturali interlocuzioni pubbliche, essendo la stessa impegnata nel gestire un’infrastruttura di pubblica utilità». L’obiettivo è quello di accelerare i tempi della cessione degli impianti, viste le grandi operazioni già calcolate della multinazionale tedesca con la vendita degli asset di E.On Italia, tra i quali Fiume Santo, un sito di interesse strategico per i possibili nuovi acquirenti.
«l’Assessore regionale mi è sembrata ben disposta – dichiara Giuseppe Buia segretario provinciale Flaei-Cisl – si è subito messa a disposizione per porre il tema all’attenzione del vice ministro e sottosegretario competente, per la valutazione di tutti i passaggi compresi quelli dell’ambientalizzazione dei gruppi 3 e 4».
La Filctem, Flaei, Uiltec da tempo avevano richiesto l’intervento dell’ex ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e audizioni alle competenti commissioni di Camera e Senato. Nel frattempo i sindacati non si erano persi d’animo, rimboccandosi le maniche siglando accordi con E.On per tutelare quel lavoro che la crisi rischia di travolgere anche in un settore che dove solo pochi anni fa era inimmaginabile che ciò accadesse. La crisi economica e sociale che investe il paese non risparmia neppure le criticità nei settori dei cicli combinati a gas, nè il settore elettrico, a causa del vistoso calo della domanda, per la complessità dell'iter autorizzativo, per i nuovi investimenti e per la robusta crescita nella produzione dell'eolico (+34%) e fotovoltaico (+72%).
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