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M. P. 30 marzo 2014
Fiume Santo: martedì incontro Regione-sindacati
Incontro tra l’Assessore regionale all’industria Maria Grazia Piras e le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Fiume Santo, martedì 1 marzo alle ore 12, per gestire in maniera non traumatica le ricadute occupazionali dovute alle difficoltà in cui versa la centrale termoelettrica


PORTO TORRES - Un incontro tra l’Assessore regionale all’industria Maria Grazia Piras e le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Fiume Santo ((Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil e Cisal-Federenergia), martedì 1 marzo alle ore 12, sulle problematiche occupazionali “appesantite” dagli ultimi annunci della multinazionale tedesca, di un centinaio di esuberi di lavoratori E.On. Le organizzazioni sindacali, in seguito alle lettere di mobilità indirizzate a 70 lavoratori, rispettivamente 65 lavoratori della centrale di Fiume Santo per E.On produzione e 5 lavoratori per E.On Italia, avevano ritenuto indispensabile un confronto con le istituzioni per la necessità di adottare misure urgenti per gestire in maniera non traumatica le ricadute occupazionali frutto delle difficoltà in cui versa la centrale termoelettrica di Fiume Santo.

Nel programma politico del Presidente della Regione Francesco Pigliaru era chiara l’intenzione di favorire gli investimenti sulle centrali termoelettriche esistenti per renderli più efficienti e migliorare l’impatto ambientale. L’obiettivo era quello di sostituire la capacità di generazione termoelettrica obsoleta con impianti di livello europeo per assicurare la qualità, riducendo i costi di produzione termoelettrica. Ora i sindacati Cgil-Cisl-Uil chiedono che quel programma venga rispettato e che si intervenga per adottare tutte le iniziative politiche-amministrative per fermare le logiche della multinazionale tedesca contrarie agli interessi della Sardegna, per scongiurare effetti devastanti sulle prospettive energetiche, industriali ed occupazionali. L’ultimo colloquio, tra la direzione E.On e i sindacati, giovedì scorso, non ha prodotto niente di nuovo. Un primo approccio in cui la società tedesca ha parlato della possibilità di attivare i contratti di solidarietà, continuando nella scelta di politica economica della riduzione di personale, oltre alla decisione di non investire sugli impianti di desolforazione dei gruppi 3 e 4, creando il presupposto affinché la produzione di questi ultimi possa continuare solo attraverso deroghe alla legislazione ambientale.

«Un incongruenza enorme – denuncia Franco Peana segretario Uiltec-Uil – in quanto stiamo parlano di un’azienda che riduce il personale, pur continuando ad incrementare utili (158milioni nel 2013), destinati ad aumentare anche nei prossimi mesi». I responsabili E.On avevano giudicato, nell’ultimo incontro, l’atteggiamento dei lavoratori in sciopero «troppo aggressivo», ma la condizione di instabilità e di incertezza del futuro, pur creando tensione e preoccupazione, spinge i lavoratori coinvolti a non arrendersi di fronte alla situazione critica a cui rispondono con nuove azioni di protesta, lo sciopero annunciato per le giornate del 7, 9 e 11 aprile. Un’altra battaglia. Un’altra iniziativa di protesta inevitabile per chiedere a E.On di scegliere: investire ancora o cedere gli impianti in maniera definitiva.
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19/11/2025
Uno strumento di management e gestione delle risorse umane in grado di certificare l’adozione di misure finalizzate a favorire il bilanciamento degli impegni di vita e lavoro dei propri dipendenti, che da oggi inizia il suo percorso anche in Sardegna



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