M. P.
26 marzo 2014
Nuova tornata di scioperi, per i lavoratori che operano nella termocentrale di Fiume Santo. Lo stato di agitazione, proclamato dalle segreterie provinciali Cgil, Cisl e Uil, parte dal 7 aprile
PORTO TORRES - Nuova tornata di scioperi per i lavoratori che operano nella termocentrale di Fiume Santo. La dichiarazione dello stato di agitazione, proclamato dalle segreterie provinciali Cgil, Cisl e Uil, a partire dal 7 aprile e che interessa non solo il personale addetto alla conduzione delle unità termoelettriche, ma coinvolge anche il personale giornaliero (manutenzione, uffici, unità di staff), oltre agli operai del reparto movimento combustibili, è imposto dall’esigenza di trovare una risposta alla volontà espressa dall’azienda E.On di procedere con l'apertura di una procedura di mobilità per 70 lavoratori. La prima tornata di scioperi dei giorni scorsi non ha portato risposte né dalla società tedesca né dalle istituzioni.
Eppure le ragioni che hanno indotto i sindacati (Filctem Cgil - Flaei Csl - Uiltec Uil) a proclamare nuove astensioni dal lavoro sono diverse: la cessazione definitiva dei gruppi 1 e 2 con il conseguente aggravarsi della crisi occupazionale e sociale del territorio, a cui si aggiunge la mancata realizzazione della nuova unità termoelettrica, denominata gruppo 5, per la quale numerose azioni di lotta sono state intraprese. Inoltre sebbene i sindacati della Cgil Cisl e Uil, avessero più volte rilevato l’urgente necessità di investire sugli impianti di ambientalizzazione dei gruppi 3 e 4 alimentati a carbone, la multinazionale tedesca non aveva espresso i termini tecnici ed economici di detti investimenti, palesando di fatto la volontà di non farli e quindi di "caricarli" sulle spese della probabile nuova proprietà, condannando inoltre il territorio, i lavoratori e l'impianto a subire l'esercizio dei gruppi in deroga alle normative di legge in tema di emissioni atmosferiche.
Intanto per domani è previsto l’incontro tra i sindacati e la direzione della società tedesca E.On per un esame congiunto sulle cause che hanno contribuito a determinare l’eccedenza di personale. Nella lettera indirizzata alla multinazionale tedesca, nei giorni scorsi, le rappresentanze sindacali avevano rimarcato come: « l’analisi della procedura di mobilità attivata da E.On e la conseguente congiunta ricerca di soluzioni alternative, poteva ritenersi adeguata solo a fronte di una adeguata conoscenza dello scenario aziendale relativo alle società promotrici delle procedure suddette». Per questo motivo i sindacati avevano chiesto la trasmissione dei dati relativi ai livelli occupazionali di tutte le unità produttive di E.On, comprese le eventuali altre procedure di mobilità già attivate o in fase di attivazione presso tali sedi personale. Lo sciopero dei prossimi giorni riguarderà anche le prestazioni in straordinario di tutto il personale operante presso la centrale, compreso unità di staff e dipendente da società del gruppo, dal 7 aprile al 3 maggio 2014.
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