M. P.
28 febbraio 2014
Il segretario territoriale della Uiltec Franco Peana si scaglia contro le forze dell’ordine che impediscono ai lavoratori di esercitare il diritto di sciopero, accusando quella politica che ha permesso che i lavoratori stessi divenissero ostaggio dell’azienda tedesca E.On
PORTO TORRES - Il segretario territoriale della Uiltec Franco Peana si scaglia contro le forze dell’ordine che si pongono in contrasto con le azioni dei lavoratori di astenersi dal lavoro per affermare i loro diritti, accusando quella politica che ha permesso che i lavoratori divenissero ostaggio dell’azienda tedesca E.On, producendo una catastrofe occupazionale. «Come a Guantanamo, Forze dell’ordine che in incognito si mischiano ai lavoratori nelle loro assemblee, forze dell’ordine che presidiano le sale riunioni durante gli incontri tra azienda e sindacati, forze dell’ordine che eseguono precettazioni coatte per impedire ai lavoratori minacciati di licenziamento, di esercitare il proprio e costituzionale diritto di sciopero, porte blindate e video sorvegliate anche all’interno delle aeree degli uffici, clima pesantissimo di minacce velate e punizioni “esemplari” inflitte ai lavoratori per motivi futili, clima avvelenato, non solo dall’inquinamento chimico provocato dall’assenza delle manutenzioni, ma anche dal terrore di perdere quella unica fonte di sostentamento per se stessi e la propria famiglia, insomma clima.....da campo di prigionia!» - cosi interviene Peana, segretario Uiltec.
Si chiede inoltre il perché della sospensione delle garanzie costituzionali dei diritti e della sovranità dell’Italia e della Sardegna, in quel posto di lavoro amministrato dai tedeschi della E.On, dove i lavoratori cercano di sopportare in silenzio per non perdere quell’unico stipendio che il territorio può dargli.Luogo in cui le forze dell’ordine e delle istituzioni concorrono a difendere e garantire il fatturato dell’azienda straniera, nonostante il dispregio di questa per il territorio ospitante come tessuto economico, sociale ed ambientale e dove nonostante tutte le inchieste in corso da parte di altre forze dell’ordine pare che l’ azienda tedesca riesca sempre a farla franca.
Accuse pesanti contro la multinazionale E.On invitata dal sindacato della Uiltec a lasciare il territorio «prima di vedere tutti i campi bruciati e tutti i pozzi avvelenati», e conclude il segretario Franco Peana - «Come Uiltec, rivolgiamo l’invito al nuovo governo nazionale e quello regionale, affinché puntino il dito contro questa azienda bugiarda e spregiudicata, che in assenza di investimenti in questo territorio, deve solo andare via».
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