PORTO TORRES – E’ stato un incontro breve ma molto partecipato quello che s’è svolto ieri presso la sala riunioni della casa delle associazioni di volontariato, con i rappresentanti di Sardegna Possibile, coalizione di liste civiche a sostegno di Michela Murgia come presidente della regione. Nell’occasione sono stati presentati i candidati provinciali delle varie formazioni politiche che formano la coalizione con attenzione particolare per il candidato locale Marco Pireddu e il possibile assessore regionale all’industria Tore Corveddu. Dopo una breve rassegna dei candidati provinciali la parola è passata al candidato presidente che ha toccato i vari punti sensibili della sua campagna elettorale, ricordando che la decisione di candidarsi nacque proprio a Porto Torres, sette mesi fa durante un incontro con l’associazione Atena.

Michela Murgia parte subito all’attacco degli avversari puntando il dito sulle indagini per peculato che hanno colpito il consiglio regionale, attaccando in un primo momento il Pd e successivamente il Pdl dove, secondo la candidata, l’essere indagato o arrestato addirittra faccia curriculum. Contro la realizzazione del quinto gruppo a carbone della centrale di Fiume Santo e contro il progetto Chimica Verde, la Murgia si dichiara favorevole all’industria sostenibile attraverso lo sviluppo di microprogetti territoriali. A questo punto la parola passa a Tore Corveddu, ex membro della segreteria nazionale Filcea Cgil che, in riferimento al decreto soprannominato Terra dei Fuochi, afferma lapidariamente che se la norma passerà a Porto Torres non si faranno più le bonifiche. Riprende la parola Michela Murgia che prosegue sulla necessità di realizzare un nuovo piano energetico ed un piano per i rifiuti.

Insiste sul dovere di rivistare anche l’impostazione turistica della Sardegna ed approdare ad un modello basato sulla cultura dell’accoglienza. Non si placa ancora la polemica personale col governatore Ugo Cappellacci a cui la Murgia dedica un colorito passaggio: «Di Berlusconi non dico niente, di cosa è fatto il suo candidato l’ha detto Lui medesimo», mentre al segretario del Pd Matteo Renzi dice: «chini sese?». Infine invita tutti i presenti a fare attenzione al momento del voto poiché, secondo Michela Murgia, anche la scheda elettorale è stata ideata per andare contro la sua coalizione.