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Cagliari OgginotiziesardegnaPoliticaElezioni › Matteo Renzi infiamma il voto. «Pigliaru la chance, basta slogan»
Pasqualina Pintus 8 febbraio 2014
Matteo Renzi infiamma il voto
«Pigliaru la chance, basta slogan»
FOTO | Doppia convention nell´isola per il segretario del partito democratico. A Sassari entusiasmo alle stelle: «le barzellette di Berlusconi non fanno più ridere i sardi»

SASSARI – Convention per Matteo Renzi al Teatro Verdi di Sassari per sostenere Francesco Pigliaru, candidato del partito democratico per la Presidenza della Regione alle ormai imminenti elezioni del prossimo 16 febbraio. Prima di cedere la parola al segretario nazionale del Pd, molto atteso nella città turritana, c’è stato spazio per gli interventi dell’onorevole Silvio Lai e del professor Pigliaru che definisce la giunta regionale di centrodestra «incompetente, ignorante e sciatta» e dichiara «l’Unione Europea ha bloccato 35 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo, risorse utili per i giovani che cercano un lavoro e per i disoccupati, perché il governo di Cappellacci è stato sciatto non ha fatto i controlli dovuti e stiamo perdendo questi fondi essenziali - aggiunge - la campagna elettorale del centrodestra è basata su di un’oscenità chiamata zona franca integrale»».

Secondo l’analisi dell’economista, «se si adottasse la zona franca a risentirne sarebbero le casse della regione, che verrebbero svuotate per mantenerla e come conseguenza verrebbe ridotta la spesa sulla sanità pubblica regionale, con il risultato di non poter rendere accessibili le cure a chi ha un reddito basso». Immancabile la frecciatina dell’economista alla Murgia questa volta colpevole d’aver copiato il programma elettorale dalla giunta regionale pugliese di centrosinistra alla voce istruzione: «Dopo mesi e mesi di chiacchiere si è decisa a dire qualcosa di concreto sull’istruzione e va a ripetere uno schema del centrosinistra, dunque non è vero che la sinistra e la destra sono uguali?».

«Bisogna avere rispetto di una città come Sassari che ha dato due presidenti della repubblica (Segni e Cossiga), ha dato un segretario del partito comunista italiano come Enrico Berlinguer, e darà un futuro presidente della regione Francesco Pigliaru. C’è bisogno di una politica che a livello nazionale ci incoraggi. Qui in ballo c’è il futuro della Sardegna, una terra che deve porsi una domanda: si stava meglio o peggio rispetto a cinque anni fa?». Una platea che lo attendeva con trepidazione già due ore prima del suo ingresso risponde con un applauso caloroso alle prime battute che marcano la grande capacità oratoria di Renzi. Il sindaco di Firenze si muove sul palco con estrema naturalezza, toccando tanti temi in breve tempo a disposizione, come la legge elettorale, lavoro, trasporti, ma riservando tra una dichiarazione e un’altra, un’abile dose d’ironia da buon toscano.

«Noi abbiamo una chance in più ed è quella di distinguerci avendo una proposta, rispetto a chi gioca a fare campagna elettorale con gli slogan – afferma il segretario nazionale del partito democratico riferendosi al centrodestra e aggiunge con un sorriso – avete scelto un ottimo candidato per la Sardegna, una persona competente che non sa raccontare le barzellette e questo è grave». «Parliamo del lavoro e lasciamo le barzellette, loro avevano promesso 100.000 posti di lavoro, il numero l’hanno quasi azzeccato 80.000, ma hanno sbagliato il segno, perché sono posti in meno». Tutto il centrosinistra sardo è compatto e al completo a sentire le parole di Renzi, che ringrazia pubblicamente Francesca Barracciu, presente al comizio in prima fila seduta accanto al deputato parlamentare Giovanna Sanna, «per aver compiuto un gesto bellissimo nella logica della squadra, mettendo al centro l’obiettivo di tutti» ( si è fatta da parte nonostante avesse vinto le recenti primarie essendo stata indagata nell’inchiesta sui fondi regionali e le spese irregolari).

Il comunicativo segretario del Pd è abituato alle piazze, ai comizi e in breve tempo (un'ora contenuta) tocca i nodi storici dell’isola, tra cui i trasporti e il turismo, strettamente collegati. «Nessuno vuole fare di questa terra un resort turistico. Ora è più difficile raggiungere la Sardegna anche per i giovani che vogliono trascorrere qui dieci giorni di vacanza – dichiara Renzi che ricorda tra le altre cose l’esperienza straordinaria di Soru e della sua Tiscali e aggiunge – Qui c’è la possibilità di far crescere accanto alla qualità della vita le idee delle persone. Ci troviamo ancora 8 giorni davanti a noi utili per riflettere e cambiare i prossimi cinque anni». Il sindaco di Firenze sa bene che a buona parte dell’elettorato non è andato giù l’incontro-accordo per riformare la legge elettorale, con l’avversario politico Berlusconi e consapevole di ciò sottolinea: «Anche noi abbiamo sbagliato in passato pensando che le regole del gioco le potessimo scrivere da soli, una cosa sono le regole del gioco e il professor Parisi che è qui con noi lo sa bene – e continua – Oggi scrivere le regole insieme è un valore educativo, è civiltà e non si scambia il parlamento come un ring dove prendersi a botte e urlare» (riferendosi alle ultime risse parlamentari).

«Vogliamo sconfiggere Berlusconi e Cappellacci e per vincere bisogna convincere» esorta il suo pubblico fatto di elettori e ammiratori, un Renzi carico di ottimismo. «La bellezza della politica non è soltanto andare ai talk show in televisione ma guardare negli occhi le persone e convincerle a votare, noi siamo per il voto umile, l’obiettivo vero è infondere speranza nel cuore delle persone». «Dobbiamo smettere di pensare che chi ha un’idea diversa dalla nostra stia sbagliando”. “Questa regione esprime dei valori spirituali, ora tocca a voi e nessun’altro può decidere per voi che siete il popolo sardo libero e orgoglioso. Ciascuno di voi si senta responsabile, quando va a votare, la Sardegna è cosa vostra, patrimonio dell’Italia, dell’Europa e del mondo». Così conclude il suo intervento a Sassari Matteo Renzi, trascinatore di folle, acclamato come fosse una rockstar da giovanissimi e meno giovani, che fanno a gara a farsi fotografare insieme e a chiedere un autografo, prima di lasciarlo andare verso la sua prossima tappa elettorale regionale prevista in serata a Cagliari.
Commenti
25/9/2025
E´ l´amarissima constatazione dell´ex primo cittadino di Alghero, Mario Conoci, a pochi giorni dalle "elezioni" per il consiglio metropolitano di Sassari: cittadini tagliati fuori, una vergogna



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