Nessuna legge, ma solo etica e morale gli ingredienti cardine del programma politico del Movimento Zona Franza, presentato ai cittadini elettori
CAGLIARI - Il Movimento Zona Franca, rappresentato dal candidato alla Presidenza della Regione, Gigi Sanna, propone ai propri elettori un "Pacchetto etico", volto a ristabilire la morale ed il buon senso all’interno della politica. Diversi a tal fine gli obbiettivi da raggiungere, chiaramente descritti all’interno del programma, tra i quali primeggia la riduzione dei costi della politica attraverso l’allineamento degli stipendi dei consiglieri regionali alla media di quelli europei.
Non solo: il Movimento chiede anche l'abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti e l’individuazione di regole certe e trasparenti per i rimborsi spese; l’eliminazione dei doppi incarichi; l’inserimento della politica part time - «che consentirebbe agli eletti di mantenere la propria occupazione primaria, così da evitare abusi di posizioni privilegiate» -; e l’abrogazione del clientelismo politico «da raggiungersi ponendo alla Regione il divieto di nominare i funzionari, al fine di lasciare spazio solo alla professionalità e meritocrazia».
«Togliendo i soldi ai partiti - spiega Gigi Sanna- potremmo ritrovare le vere motivazioni per fare politica, ovvero l’altruismo e la generosità di dare qualcosa indietro alla comunità a cui appartiamo e di cui siamo orgogliosi». E ancora. «Ogni ulteriore necessità di leggi per motivare un comportamento morale consono è una sconfitta. Consideriamo ogni norma solo un ponte verso il futuro, dove il sentimento etico sia intrinseco, parte formante della nostra comunità, da non scrivere perché ovvio, da non dire perché vissuto, da non limitare perché mai finito». «Noi non crediamo di poter risolvere un problema morale con delle leggi, le leggi universali del buon senso non sono scritte - conclude infine il presidente del Movimento Zona Franca -; chi ha perso questi canoni che fondano il principio di comunità non troverà posto in quella cerchia che vorremmo di nuovo chiamare “onorevole».
Nella foto: Gigi Sanna
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