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Cagliari OgginotiziesassariPoliticaElezioniUgo contro tutti a Sassari: «Basta bugie»| Foto
Pasqualina Pintus 25 gennaio 2014
Ugo contro tutti a Sassari: «Basta bugie»| Foto
Bagno di folla al Teatro Verdi per il Governatore-candidato Cappellacci alle elezioni del 16 febbraio. Con lui tutti i candidati della circoscrizione sassarese

SASSARI - Un bagno di folla ha accolto il presidente della regione Ugo Cappellacci a Sassari questa mattina (sabato) al Teatro Verdi, luogo ultimamente prescelto dalle opposte fazioni politiche in competizione alle ormai imminenti elezioni regionali previste per il 16 Febbraio. Tutto il centrodestra isolano è coeso nel rinnovare il mandato dell'attuale leader, che con decisione e fermezza procede avanti nella sua corsa alla ricerca del consenso popolare. «Ora il mio pensiero si rivolge ai giovani e saluto i miei figli che mi stanno seguendo in questo momento via streaming» inizia così il comizio di Cappellacci che introduce un aneddoto recente: «Qualche giorno fa ero in aereo di ritorno da Roma e seduto accanto a me c'era un ragazzo che solo con lo sguardo mi ha incenerito e mi ha detto di detestarmi, dopo averci parlato mi sono reso conto che aveva in testa una serie di preconcetti».

«Gli ho spiegato cosa abbiamo fatto in questi 5 anni e questo ragazzo mi ha risposto poi che da domani mi avrebbe votato - racconta Cappellacci, che aggiunge - oggi la politica non può essere bugie e mistificazione. In 5 anni ho lavorato duro e non ho avuto nessun appoggio di proposte dall'altra parte politica». «Noi abbiamo ereditato la Sardegna di 5 anni fa, come se fosse una nave alla deriva dove tutti erano presi dallo spirito di rassegnazione - sottolinea il presidente della regione che rimarca - ma noi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato punto per punto e abbiamo cominciato dalla riduzione dei costi della politica, riducendo i vitalizi, le auto blu e i consiglieri regionali da 80 a 60, io ho rinunciato all'indennità di presidente da tre anni fa».

«Dobbiamo essere noi a cambiare dando l'esempio, iniziando ad essere sobri». E' un fiume in piena il presidente che affronta tutti i temi spinosi che angosciano la Sardegna, dalla continuità territoriale aerea ai trasporti marittimi, ambiente, piano paesaggistico, economia, impresa, fisco e burocrazia, in due ore di arringa dove strappa consensi e applausi tra gli elettori in sala. Cambiamento è la parola chiave che utilizza spesso e volentieri Cappellacci durante tutto il discorso che a proposito dichiara «non possiamo cambiare le cose se tutti i giorni facciamo le stesse cose» citando una massima di Albert Einstein. «La Sardegna è ultima in Italia nel livello di infrastrutture sul territorio, noi ci siamo impegnati per raccogliere un miliardo di euro per realizzare la strada Sassari-Olbia, che sta diventando una realtà».

Sulla continuità territoriale aerea è soddisfatto: «Abbiamo dato vita alla tariffa uguale per tutti, abbassando di 10 euro i prezzi dei biglietti aerei». Con una nota d'orgoglio Ugo Cappellacci ripercorre la vicenda Saremar, nonostante la delusione dell'ultima sentenza della Commissione Europea, secondo cui il finanziamento da parte della Regione Sardegna di 10 milioni di euro per realizzare l'armata navale, sarebbe stato illegittimo. «Era il 2010 quando i signori del mare avevano aumentato del 250% le tariffe. Abbiamo denunciato subito all'antitrust che ci ha dato ragione, e in 40 giorni abbiamo varato la nostra flotta, quelle navi hanno fatto riabbassare le tariffe, era l'unico modo per fermare lo strapotere degli armatori sulla nostra terra».

«Il nostro sistema si basa sulla distribuzione della ricchezza affinché tutti possano vivere con dignità, e su cosa si basa la ricchezza? Sulle imprese». E continua: «La crisi che ha colpito la nostra isola è una delle peggiori mai avvenute dal 1929 fino ad oggi ed è una crisi europea che ha causato una guerra civile in Grecia». E poi ancora: «La regione ha fatto molto in questo momento difficile, ha istituito il fondo di garanzia più alto a favore delle imprese». Secondo i numeri di Cappellacci, per la Sardegna sono stati stanziati 250 milioni di euro di credito rivolto alle imprese ma si stima che la cifra possa arrivare a 700 milioni di euro.

«Il microcredito dà la possibilità ai giovani (di cui la maggior parte di domande è rappresentata da donne) che vogliono aprire una piccola impresa, di avere un finanziamento da restituire in 5 anni e senza interessi e dove nel 1° anno non è richiesto alcun anticipo. Noi nei prossimi 5 anni vogliamo continuare con queste azioni, ci rivolgiamo agli imprenditori ma soprattutto alle famiglie, le vogliamo salvare dalle grinfie delle finanziarie. Vogliamo darli una possibilità e una chiave di vita diversa». Nelle prime file ad applaudire il leader regionale di Forza Italia ci sono, tra gli altri, il parlamentare Salvatore Cicu, il consigliere regionale Antonello Peru, Gavino Sini ex presidente della Camera di Commercio di Sassari, l'ex sindaco di Alghero Marco Tedde, l'onorevole Carmelo Porcu, l'assessore regionale della pubblica Istruzione e beni culturali, Sergio Milia, Giacomo Sanna presidente del partito sardo d'azione, Emilio Floris, l'assessore Rassu e tutti i candidati della circoscrizione sassarese.

Prima di concludere il discorso ufficiale, con un approfondimento sulla zona franca integrale, Cappellacci non disdegna le frecciate agli avversari politici, definendo ipocrita il sistema del centrosinistra sardo: «Hanno fatto le primarie e ha vinto una candidata che hanno fatto subito fuori perché è indagata. Noi siamo per la presunzione d'innocenza, non siamo come loro». Non risparmia nemmeno Michela Murgia «Questa signora mi ha paragonato a “Schettino”, allora lei è la Costa Concordia quando fa l'inchino agli armatori. Questa signora vive nel mondo delle favole, non sa quello che dice, è un'incompetente». Sostiene di non voler ricevere lezioni da chi si professa ambientalista, e possiede la casa al mare e l'azienda sullo stagno (il riferimento chiaro è all'ex presidente Soru). Un agguerrito Cappellacci sembra non voler cedere ancora il passo, e manca poco ormai alle prossime elezioni regionali in cui i sardi, chiamati alle urne il 16 Febbraio, decideranno chi sarà il nuovo presidente della regione.
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