Il Movimento di Grillo spaccato in Sardegna non presenta una lista per le prossime regionali. Così un gruppo di delusi rilancia il programma di «quello che avremmo voluto fare»
CAGLIARI - Nella corsa verso le elezioni regionali in Sardegna quest'anno non ci si è fatti mancare nulla. Inchieste, liste escluse e poi riprese, candidati alla presidenza saltati e, soprattutto, l'uscita di scena del Movimento Cinque Stelle. I grillini, nelle ultime consultazioni elettorali nell'isola avevano ottenuto il 24% in linea con la forte crescita nazionale, ma le polemiche e le spaccature all'interno del gruppo sardo hanno convinto il leader Beppe Grillo a non proporre una lista per il 16 febbraio.
Così, una frangia di delusi dalla ritirata Grillo-Casaleggio, ha comunque presentato un programma su quello che sarebbe potuto essere. Fanta politica, appunto. «Quello che avremmo voluto fare» secondo i grillini si snoda attraverso cinque grandi aree di interesse: "Moralizzazione della vita pubblica"; "Risanamento dell'ambiente"; "Nuovo modello economico; "Vero stato sociale"; "Cooperazione con i paesi mediterranei".
Nella lista ritornano alcuni noti cavalli di battaglia dei Cinque Stelle: cacciare l’attuale classe politica (resta da capire come se non ci si candida); fissare il principio del cemento zero; riformare la Regione per renderla più trasparente e più efficiente; ridurre emolumenti, doppi incarichi, enti inutili e finanziamenti a pioggia; rendere centrali l’Istruzione e la Sanità, proteggendo i diritti delle fasce sociali più deboli e dei territori più disagiati; e creare le condizioni per un reddito di cittadinanza regionale.
Nella foto: Beppe Grillo durante un comizio in Sardegna
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