Lo hanno chiesto tutti i cittadini, gli operatori, i consorzi, i club, le marinerie, le associazioni di categoria che hanno partecipato all’incontro-dibattito svoltosi nei giorni scorsi ad Alghero, nella sala della fondazione Meta
ALGHERO - Presto un incontro con gli operatori economici che hanno manifestato alla Regione, nello scorso mese di agosto, la proposta di gestione unitaria del Porto di Alghero, mediante progetto preliminare che definisce le caratteristiche dei lavori da effettuare nello scalo portuale: lo hanno chiesto tutti i cittadini, gli operatori, i consorzi, i club, le marinerie, le associazioni di categoria che hanno partecipato all’incontro-dibattito svoltosi nei giorni scorsi ad Alghero, nella sala della fondazione Meta. Un incontro molto partecipato, organizzato dall’associazione algherese un’Isola, al quale hanno preso parte il commissario straordinario del Comune di Alghero Antonello Scano, il presidente del Consorzio del Porto di Alghero Giancarlo Piras, il vicepresidente del consorzio degli operatori portuali Raffaele Pensè, il responsabile del Consorzio dei pescatori Sant’Elmo Giovanni Delrio, l’assessore provinciale Enrico Daga, il consigliere regionale Mario Bruno e il rappresentante dell’associazione un’Isola Emiliano Orrù.
Presente una folta rappresentanza di tutti gli attuali concessionari del Porto. E’ stato proprio Emiliano Orrù a illustrare i termini: il piano regolatore del Porto di Alghero – redatto dal Comune di Alghero con delega ricevuta nel 2004 - è fermo in Regione, l’assessorato dei lavori pubblici ha espresso molti dubbi e osservazioni fin dal 2010; nel frattempo la proposta di operatori economici privati definita ai sensi del codice degli appalti (decreto legislativo 163/2006, art. 153, comma 19), se ritenuta di pubblico interesse dalla Regione va a superare la precedente proposta di piano regolatore, entra nella programmazione triennale e viene sottoposta a gara per l’affidamento in concessione. I termini sono perentori e rapidi. Tutti possono partecipare. Tra l’altro, le attuali concessioni scadranno nel 2020 e lo Stato Italiano rischia di incorrere nelle sanzioni europee (circa 870 milioni all’anno) in caso di infrazione (non sono escluse scadenze anticipate). Da qui la proposta di un incontro pubblico con i promotori: la città di Alghero, gli operatori del porto, le forze politiche e sociali vogliono conoscere il progetto e entrare nel merito, prima che Cagliari decida.
In questo senso si è espresso anche l’assessore provinciale Enrico Daga, proponendo all’assemblea di concordare la proposta che deve vedere i promotori privati illustrare il progetto, con la politica che deve fare un passo indietro, mantenendo il ruolo di garanzia, controllo e indirizzo, nell’esclusivo interesse generale. Si è stabilito, intanto, di richiedere ai soggetti privati il mantenimento di alcune condizioni: il coinvolgimento di associazioni, club, marinerie, conservando le attuali tariffe, la messa in sicurezza del porto, lo sviluppo della nautica di livello in transito, la valorizzazione delle professionalità e delle imprese locali, la ricaduta economica a favore degli operatori specializzati locali, di tutte le filiere produttive dell’intero territorio algherese. Il consigliere regionale Mario Bruno (che in apertura ha
annunciato di non candidarsi alle prossime Regionali ndr) ha tenuto le conclusioni, annunciando anche possibili modifiche alla legge 84/94 sulla portualità, con progetti di legge bipartisan già avviati in Parlamento. Le proposte conclusive sono state condivise dall’assemblea: nessuna chiusura pregiudiziale, ma presto un confronto vero, per poter avere gli elementi necessari per poter decidere insieme. Un Porto in casa, quello di Alghero, dalle grandissime potenzialità, che ha necessità di regole certe e di una gestione unitaria che offra prospettive economiche e di lavoro, tutto nella massima trasparenza.
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