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G.P.P. 20 novembre 2013
Bomba d´acqua, report dall´Oristanese
Uras, Terralba, San Nicolò d´Arcidano e Solarussa, i Comuni più colpiti, ma sono molti i centri abitati investiti dal ciclone d´acqua. Paura a Porto Alabe, zona ad elevato rischio idrogeologico ma dimenticata dalle autorità


La Sardegna travolta da una tempesta d'acqua, una vera e propria emergenza che ha sferzato anche la provincia di Oristano: Uras, Terralba, San Nicolò d'Arcidano e Solarussa, i Comuni più colpiti, ma sono molti i centri abitati investiti dal ciclone d'acqua. Ad Uras le conseguenze più terribili, con la morte di una donna nella sua casa allagata, mentre il marito è stato soccorso e ricoverato all'ospedale San Martino di Oristano. Il Consigliere Provinciale Battista Ghisu, per il gruppo del Partito Democratico, esprime profondo cordoglio per le vittime di questa tragica alluvione che ha colpito in maniera devastante l'intera Sardegna ed esprime solidarietà alle popolazioni che stanno attraversando momenti terribili «come gruppo Provinciale chiediamo urgentemente alla Giunta Provinciale di attivarsi senza indugi a sostenere le popolazioni colpite dell'oristanese e al Consiglio Provinciale di stanziare risorse per rafforzare i presidi di protezione civile, per sostenere le popolazioni colpite e soprattutto, attivare interventi urgenti in quei paesi che hanno subito allagamenti e danni ingenti, a causa delle fortissime piogge che hanno fatto esondare rii e torrenti come non accadeva da tantissimo tempo – sottolinea l’esponente Pd in Consiglio provinciale - Domani pomeriggio, in sede di assestamento di bilancio, chiederemo in aula con un ordine del giorno, che inseriremo nella discussione sull'assestamento, affinché il Consiglio voti lo stanziamento di risorse rastrellando dai diversi interventi che la Giunta ha proposto. Chiederemo un intervento straordinario per superare fortissime criticità registrate in molte strade provinciali che sono state chiuse al traffico per allagamento. Il Pd da tempo sta chiedendo a gran voce che venga garantita la sicurezza nelle strade ieri pesantemente investite dalla furia del ciclone – conclude Ghisu - ma ora è necessario che la Regione attivi al più presto interventi urgenti straordinari, per affrontare questa calamità naturale e intervenga a sostegno delle popolazioni colpite».

Il presidente della Provincia di Oristano, Massimiliano de Seneen, invece, ha riunito questa mattina la Giunta provinciale per fare il punto della situazione, esprimendo a nome di tutto l'ente, il profondo cordoglio per il dramma di Uras. Preoccupazioni e solidarietà anche verso le comunità coinvolte in questa calamità che ha colpito l'intero territorio provinciale. Immediatamente dopo la riunione di giunta, l'assessore all'ambiente, Mariella Pani, insieme alla Commissione ambiente, si sono recati nei luoghi più devastati dal maltempo ed incontrato il sindaco di Uras, con la visita agli sfollati che hanno trovato rifugio nella palestra scolastica. Analoga situazione si è verificata anche a Terralba, ma lo stato delle strade, non hanno consentito la visita anche in quel Comune.

Non risultano danni agli istituti scolastici superiori della Provincia, che hanno resistito alla furia del tempo. Solo l'istituto comprensivo di Terralba presenta un allagamento: un metro d'acqua circa, proprio nella zona in cui è collocato il generatore di corrente. Sul posto si è recato questa mattina il dirigente del settore Manutenzioni della Provincia, Enzo Sanna, che ha potuto verificare di persona. Più difficile, invece, la situazione lungo le strade provinciali. Da ieri il personale della Provincia è impegnato nei numerosi tratti stradali provinciali, dove la tempesta di acqua e vento ha creato danni per evitare e prevenire situazioni di pericolo. L'assessore alla viabilità ha monitorato costantemente la situazione attraverso la struttura tecnica dell'ente, che ha fatto un quadro delle criticità presentatesi: «Tutte le squadre della Provincia sono state allertate e messe in reperibilità sin da ieri sera, mentre altro personale ha volontariamente aderito alla richiesta di partecipare alle operazioni di messa in sicurezza delle strade provinciali. Mancano risorse e mezzi - ha dichiarato l'assessore Pia - ma il personale ha fatto tutto il possibile in questi drammatici frangenti. Al momento tutto l'ufficio tecnico si è recato nei diversi tratti stradali in emergenza. In Giunta ho già richiesto ulteriori stanziamenti per garantire il ripristino della sicurezza stradale. Il taglio dei trasferimenti statali e regionali che l'Ente ha subito in questi anni, ma soprattutto in quest'ultimo anno, stanno creando, ma ancor più ne creeranno in futuro, gravi ripercussioni alle comunità – ha considerato con amarezza Pia - Si tagliano le risorse giustificandole con il falso messaggio di voler penalizzare la casta politica. Le risorse mancano per i servizi alle persone, ai disabili, al territorio. Purtroppo ci si accorge delle conseguenze di un tale irresponsabile atteggiamento politico solo quando accadono fatti gravi come quello attuale».

E il futuro non si prospetta certamente più roseo. E' di questi giorni la notizia che l'ipotesi di finanziaria regionale comporterebbe un taglio consistente ed insostenibile del fondo unico destinato alle Province per funzioni delegate. Per la sola Provincia di Oristano si prevede un taglio di 5 milioni di euro: una decisione che metterà ulteriormente a rischio i servizi e le funzioni che la Provincia deve assolvere e che avranno gravi ripercussioni sulle comunità e sul territorio. La situazione nella provincia di Oristano, non è certamente delle più rosee e giungono notizie allarmanti anche dalle zone, in parte risparmiate da ciclone Cleopatra, come Porto Alabe, da dove giungono lamentele dagli abitanti della frazione, che non mancano di sottolineare che anche quella è una zona ad altissimo rischio idrogeologico, che nessuna autorità a mai preso seriamente in considerazione. Canali di scolo interrati e a volte incorporati in terreni privati, oppure ostruiti con muri di recinzione, mancanza di vie di fuga dell'acqua piovana in molte zone della frazione che spesso e volentieri danneggiano le abitazioni e devastano lunghe porzioni stradali, ma nonostante le numerose proteste, nessuno interviene, né il Genio Civile, né la Provincia, né la Regione, né tantomeno il Comune. Gli abitanti della frazione, non sanno più a che santo votarsi e si spera sempre che i cicloni come Cleopatra passino lontano.

«E' intollerabile che in un Paese civile si registri un numero così alto di morti ogni volta che piove", ha detto il capo della protezione civile Gabrielli, arrivato nell’Isola per verificare la situazione, «in Sardegna sono caduti 440 millimetri di pioggia, quello che in Italia piove in 6 mesi. Per la Sardegna è una giornata di lutto, un ringraziamento ai tanti che stanno lavorando per noi e cordoglio per le tante vittime ed i loro familiari». Sul disastro ambientale, è stato intervistato per il Tg2, anche il direttore dell’Unione Sarda Anthony Muroni, il quale ripeteva concetti già espressi a Uno Mattina: «Serve solidarietà, servono interventi, servono aiuti, serve combattere l'emergenza – rimarcava Muroni - ma serve anche interrogarsi sul perché i ponti crollano, sul perché i cantieri per la messa in sicurezza dei fiumi si bloccano per anni a causa di contenziosi tra Comuni e imprese appaltatrici. Vanno bene la solidarietà del governo e gli stanziamenti, ma forse dovrebbero rendersi conto che c'è un intero sistema che non funziona e che in Sardegna, dieci anni dopo Capoterra, stiamo ancora parlando delle stesse cose». Dopo l’intervista, il direttore dell’Unione Sarda, viene contattato da una collega della Rai, che gli fa capire che l'intervista non verrà mandata in onda, perché è meglio non parlare di queste cose. Probabilmente i vertici di Rai 2 si accorgono di aver fatto un passo falso e fanno marcia indietro: richiamano Muroni e gli dicono che «c’è stato un equivoco a proposito dell'intervista non trasmessa al Tg delle 13. La stessa intervista sarà trasmessa nell'edizione in onda dalle 20.30».

Non sono teneri neanche i giudizi del generale Gianfranco Scalas, che nel suo profilo fb, scrive che «è intollerabile che per esempio l'Anas non pulisca le cunette lungo le statali dove crescono da anni e anni alberi e cespugli, è altrettanto intollerabile che i fiumi non siano dotati dove necessario di protezioni adeguate da anni, è intollerabile che le pratiche inerenti lavori di messa in sicurezza presentate da comuni non abbiano risposte... ma si spendono milioni per campagne pubblicitarie che non ci portano nulla, è intollerabile che per colpe di burocrazie e insensibilità, la vita umana sia di valore zero, è intollerabile che le strade in Sardegna siano in condizioni da terzo mondo, quando in Somalia c'è ancora l'imperiale utilizzabile ed è stata costruita negli anni Trenta da Mussolini, è intollerabile che dopo le alluvioni del 1999, del 2003, del 2008 di Assemini, Capoterra e Villagrande, un cittadino debba fare la guardia ad ogni temporale vivendo ore e ore di ansia e paura e assistere ad uno status quo dove impera il fatalismo vergognoso. È intollerabile anche scrivere ancora di intollerabilità». Quasi a fare da controcanto alle parole del Generale, interviene Linalba Ibba, ex consigliere comunale di Oristano e sardista di vecchio stampo, che afferma: «Non sono disastri ambientali, è l'imbecillità degli uomini che provoca questo tipo di distruzione».
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