l secondo singolare vedrà in campo Sara Errani e la giovane Irina Kromacheva, preferita da capitan Tarpischev alla più esperta Kleybanova. Domenica, Errani-Panova, Vinci-Kromacheva ed il doppio conclusivo
CAGLIARI - Roberta Vinci vs Aleksandra Panova. Questo il match che domani, alle ore 12.30, aprirà la finale di Fed Cup tra Italia e Russia, in programma nel week end sul campo centrale del Tc Cagliari.
Durante il sorteggio, tenutosi nella sede de L’Unione Sarda, alla presenza del direttore d’area della Bnp Paribas Massimo Consalvo, del presidente dell’Itf Francesco Ricci Bitti e dei rappresentanti delle due Federazioni in gara (l’ambasciatrice del tennis italiano Lea Pericoli ed il vicepresidente della federazione russa), sono stati il referee tedesco Frimmel e l’assessore regionale della Programmazione Alessandra Zedda ad estrarre direttamente dalla coppa, le palline da tennis con i nomi delle tenniste in gara.
Nel secondo singolare, il capitano-presidente Shamil Tarpischev ha deciso di schierare la giovane Irina Kromacheva (vincitrice del “Bonfiglio”) al posto dell’attesa Alyna Kleybanova. «Giochiamo su questo campo, per noi va bene, nonostante la pioggia di oggi, credo che andrà tutto benissimo. La scelta della Kromacheva? Se noi vogliamo vincere, questa è l’unica soluzione giusta. Il campo è pesante, ancora di più dopo la pioggia. Ho deciso la squadra per questo motivo ed anche per una questione di tattica. Ma domani – ha sorriso sornione – ci si può aspettare di tutto». La sensazione è che, all’ultimo momento, potrebbe anche decide di rivoluzionare la formazione.
La Kromacheva ha dichiarato che domani sarà veramente una grande esperienza giocare contro la Errani, cercando di dare il proprio meglio. La Kleybanova si è dimostrata tranquilla, mettendo in campo quella maturità che un po’ manca alla giovane formazione russa. «Rispetto la scelta del mio capitano e spero che vada bene per la mia squadra. Questa è una manifestazione a squadre, quindi è giusto così». Domenica, la giornata sarà aperta da Errani-Panova, proseguita da Vinci-Kromacheva e conclusa dal doppio. Entrambi i capitani hanno annunciato una formazione di doppio composta dalla due “non singolariste” (Knapp/Pennetta e Gasparyan/Kleybanova), ma le atlete sono sostituibili fino ad un’ora prima del match. E, soprattutto capitan Barazzutti, ci ha abituato ad una formazione “scaramantica” per il doppio, poi sempre modificato. Soprattutto in questa occasione (a meno di un possibile match a risultato acquisito), sarebbe strano che l’Italia non schierasse la coppia numero 1 al mondo (Errani/Vinci).
«Siamo qui per fare quello che dobbiamo fare: vincere questa finale!». Questa la parola d’ordine lanciata durante la conferenza stampa da Corrado Barazzutti. «Siamo pronte e preparate – ha assicurato Sara Errani – con la voglia di far bene. Giocare una finale di Fed Cup fa passare tutta la stanchezza accumulata in un anno», assicura la numero 1 azzurra, premiata con il “Fed Cup Award 2013”, come giocatrice che, secondo il pubblico mondiale, meglio incarna lo spirito del gioco e meglio rappresenta la propria nazionale (la tennista di Massalombarda ha donato in beneficenza i 10mila dollari di premio ad un’associazione benefica che opera in India).
Con Roberta Vinci si è tornati all’ostacolo “Sofia”, il Master B che vede la partecipazioni delle migliori russe ed al quale anche la tarantina si era qualificata. «La scelta di non giocare quel torneo, ma di venire qui è stata molto semplice. Si tratta di una finale e si gioca in Italia. Nessun dubbio di scelta tra qui e Sofia. Qui è tutto perfetto – ha proseguito la Vinci – il campo centrale è molto bello, le tribune splendide e pieno di gente darà meraviglioso. Tranne oggi, ha concluso, anche il tempo è perfetto».
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