ALGHERO - Ormai sono diventati davvero molti i volontari, referenti di associazioni o semplicemente cittadini volenterosi, che già da svariati anni operano in città, destinando molto, talvolta tutto il tempo libero che hanno a disposizione alla cura e alla tutela di quelli che dovrebbero essere i migliori amici dell’uomo. Dovrebbero, se non fosse che l’indifferenza e l’ignoranza spesso conduce ad atti barbari e disumani nei confronti di queste creature fondamentalmente indifese. Come inerme e senza alcuna colpa deve essere stato quel povero dalmata, massacrato all’inizio di quest’anno a picconate, con una violenza tale da sfondargli il cranio, avvolto poi in sacchetti di plastica e gettato vicino ad un cassonetto in pieno centro cittadino. L’episodio è certo uno dei più cruenti documentati di recente, ma non è l’unico e si riallaccia alla questione del randagismo. Il fenomeno, che doveva essere arginato con la concessione della cura dei cani alla Cooperativa Primavera pare non essere calato affatto, anzi sembra proprio essere aumentato in questi ultimi anni. Un incremento legato anche a leggi rigide, più che rigorose, poi modificate, ma che inizialmente prevedevano un vastissimo elenco delle razze ritenute pericolose, che ha provocato un’ondata di abbandoni.
A riportare all’onore delle cronache di questi giorni la questione del randagismo e della difesa e cura degli amici a quattro zampe sono i volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, impegnati nella raccolta di firme, che serviranno per sollecitare la sensibilità delle istituzioni comunali preposte e in particolar modo il Sindaco, al quale, come ormai da anni, si chiede la concessione di un terreno, dove poter creare un canile efficiente e sicuro, per i cani abbandonati e per una città più vivibile.
I punti di raccolta delle firme, ai quali i cittadini potranno fare riferimento, sono suddivisi per quartieri; per ulteriori informazioni è possibile contattare la presidente della sezione locale, la signora Eva Bianchi, Via Don Minzoni 165, 079 950148; cell. 360 783379.

Nella foto il dalmata barbaramente ucciso