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S.A. 9 settembre 2013
Dossier spacca i 5 Stelle sardi: è guerra
Una "lobby" starebbe decidendo in segreto metodi e nomi dei prossimi candidati alle primarie per le elezioni regionali in Sardegna. La base del movimento si ribella e scoppia una vera e propria resa dei conti


CAGLIARI - C'è aria di elezioni regionali in Sardegna e tra gli attivisti "grillini" è partita la caccia per accapparrarsi un posto nelle liste del Movimento. E' un vero e proprio terremoto quello che in queste ore investe il Movimento 5 Stelle sardo, con le prime richieste di espulsioni. Domenica è apparsa sulla rete la denuncia di alcuni militanti che hanno accusato pubblicamente un ristretto gruppo di appartenenti al movimento di aver firmato un documento riservato e fatto in casa, su nuove regole e candidati per le prossime primarie. Documento attribuito ad Alessandro Polese di Alghero, fondatore di uno dei primi meetup sardi e già candidato senza successo alle elezioni politiche.

Una “lobby” - la definiscono gli attivisti - che starebbe decidendo nomi e liste da inserire sotto il simbolo di Beppe Grillo ma senza nessun coinvolgimento della base. Nel dossier viene spiegato il metodo: la divisione in 8 collegi elettorali (come le vecchie province) nei quali si individuano i gruppi che a loro volta scelgono i candidati. Tra i firmatari del documento che dopo essere stato rintracciato è stato reso pubblico, spiccano i nomi dei consiglieri comunali di Alghero, Quartucciu e Senorbì, Giorgia Distefano, Valerio Mereu e Michele Schirru, e del sindaco di Assemini (l'unico cinque stelle nell'isola) Mario Puddu.

La questione ha scatenato il putiferio sul web dove si chiede l'immediata convocazione di un'assemblea. Il primo è Gian Mario Marongiu: «vorrei essere aiutato a comprendere ed a mettere in chiaro e in trasparenza la "loggia" segreta che opera nel Movimento 5 stelle Sardo che pare si occupi di candidati e candidature pro domo sua» . Le «riunioni parallele» come le chiama Paolo Zandara sono criticate all'unanimità anche se qualcuno è più morbido di altri, come Francesco Giganti: «sono processi di crescita necessari».

Nella foto: Beppe Grillo durante il comizio a Sassari
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