CAGLIARI - «I Riformatori hanno da sempre creduto nelle elezioni primarie per la scelta dei candidati e del presidente della Regione. Le stiamo chiedendo da 15 anni, ma inutilmente. Abbiamo presentato proposte di legge in ogni legislatura, regionale e nazionale, per l’introduzione dell’obbligo delle elezioni primarie: lo abbiamo fatto 15 anni fa, 10 anni fa e anche questa volta. Per questo motivo oggi più che mai siamo favorevoli alle primarie». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«Ma per farle è necessario che alla base ci sia un’alleanza tra partiti che abbiamo un programma forte e comune improntato alla modernizzazione e all’innovazione. La premessa di tutto questo è dunque prima di tutto che il Consiglio regionale dia risposta alle richieste del corpo elettorale, avviando subito e senza più alcun indugio una riforma della Regione moderna, che parta dall’abolizione delle Province» sottolinea ancora Cossa in riferimento al forte dibattito aperto anche nel centrodestra per la scelta dei candidati.

«Per noi - prosegue Cossa - il presupposto di un progetto di governo è dare quelle risposte di modernità e innovazione che sono oramai indifferibili per porre freno a quel processo di dissoluzione sociale al quale assistiamo giorno dopo giorno, e che costringe migliaia di giovani sardi a scappare dalla Sardegna per realizzare i propri progetti di vita, immiserendo in modo irrimediabile la nostra terra».

Su questa linea, dice ancora Cossa, «si sviluppano le "cinque proposte per cambiare la Sardegna" che stiamo presentando in questi giorni: radicale riforma della burocrazia regionale, la sanità, l’istruzione e la formazione, il lavoro e la Regione. Su queste basi intendiamo costruire le alleanze per le prossime elezioni regionali».