Il consigliere algherese incassa la fiducia della maggioranza del gruppo consiliare e conferma il suo ruolo quale capogruppo in aula. Continua il dialogo all´interno dei Democratici
ALGHERO - In un momento particolarmente delicato per il Partito democratico (non solo a livello nazionale), non si spengono i riflettori sul gruppo algherese, sempre al centro di grosse tensioni e polemiche, in realtà mai sopite dal periodo elettorale. E così il primo partito della coalizione oggi al governo della città di Alghero vive una condizione travagliata che nelle scorse settimana aveva portato alla nascita del
direttorio.
Un gruppo di lavoro ristretto, nato probabilmente più per coprire posizioni scomode nei confronti del Primo cittadino - ultima la pubblica richiesta di rimpasto in Giunta (fin dall'inizio mai presa in considerazione dallo stesso Stefano Lubrano) - che altro. Prova ne sarebbero i mancati risultati conseguiti dal
direttorio fino ad oggi e le scarse riunioni seguite all'insediamento dello scorso
11 aprile.
Tanto che, tra una segreteria e un direttivo, il partito nei giorni scorsi ha avuto modo di discutere la sfiducia nel Capogruppo consiliare, Matteo Tedde, ritenuto troppo "vicino" e "conciliante" con il sindaco Lubrano, a dispetto delle politiche del partito. Sfiducia respinta a maggioranza palese del gruppo (composto in aula dallo stesso Tedde, Esposito, Tanchis, Cacciotto, Daga e Scala). Un fatto questo che potrebbe nascondere ulteriori colpi di scena, fino a certificare una spaccatura del Partito nell'aula di via Columbano.
Nella foto: Matteo Tedde
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