La consigliera comunale e capogruppo di C´è un´Alghero Migliore, Maria Graziella Serra, sfida i colleghi dell´opposizione contrapponendo alla protesta due possibili soluzioni
ALGHERO - Per il giudice di pace esistono due possibili soluzioni, una non esclude l'altra entrambe sono ancora realizzabili. La prima è quella di richiedere l'istituzione di una sezione distaccata di Sassari, qui ad Alghero (articolo 2 D. lgs. 156/2012). La decisione è presa sentiti il Consiglio Giudiziario ed il comune interessato. La strada è sempre percorribile (non essendo previsti termini di decadenza) ed evita che il costo del personale venga "scaricato" sull'ente locale. La seconda è quella di richiedere la creazione del giudice di pace comunale (articolo 3 D. Lgs. 156/2012), ufficio dagli evidenti profili di incostituzionalità con "scarico" dei costi sull'ente locale.
Ad intervenire nella querelle sul trasferimento del giudice di pace da Alghero, che vede coinvolto il consiglio comunale, con la presidente Gabriella Esposito in testa, è la consigliera di C'è un'Alghero Migliore (avvocato), Maria Graziella Serra. La capogruppo di
C'è si contrappone così ai colleghi di opposizione che solo qualche giorno fa hanno annunciato la loro assenza (per protesta) alla riunione convocata per questa sera (venerdì, ore 18) a Sant'Anna, per discutere sulla questione [
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«Il Comune di Alghero - precisa Maria Graziella Serra - può percorrere entrambe le strade per tentare di mantenere l'ufficio, in attesa che il 2 luglio la Corte Costituzionale si pronunci sulla revisione della geografia giudiziaria e sulla soppressione di 1000 uffici giudiziari in tutta Italia. A giorni - conclude - si attende la pronuncia del Tar Sardegna sui provvedimenti anticipatori che hanno riguardato il Tribunale di Alghero».
Nella foto: Maria Graziella Serra in aula
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