Il consigliere e capogruppo del Pd algherese, Matteo Tedde, interviene sul caso delle bollette idriche e propone la chiusura del gestore unico
ALGHERO - «Siamo di fronte all’ennesimo sopruso da parte di questo ente, che negli anni si è distinto per inefficienza, superficialità e arroganza». La dura accusa del consigliere comunale del Pd Alghero, Matteo Tedde, è rivolta ad
Abbanoa, gestore unico del servizio idrico e fognario in Sardegna, che ha inviato nell'ultimo mese cartelle dai conti salatissimi alla cittadinanza algherese. «Non è ammissibile che per più di cinque anni nessuno effettui le letture ed emetta bollettazione. Non è stata data la possibilità di pagare a quegli utenti che volontariamente si sono recati presso gli uffici preposti. La rateizzazione prevista risulta essere in molti casi insufficiente e comunque non concordata con gli utenti».
Tedde critica tempistica e modalità: «in questa situazione, per i cittadini è difficilissimo verificare se gli importi sono corretti, dato che si riferiscono ad un quinquennio», oltre a diciture in molti casi errate e termini incerti per un eventuale reclamo «che decorrono dall’emissione della fattura, che però viene inviata per mezzo di posta semplice, quindi senza una data certa». L'esponente del centro-sinistra ricorda di Abbanoa «la solerzia nell’interrompere l’erogazione dell’acqua a decine di famiglie, colpendo tutti, compresi anziani e bambini». Ed evidenzia «la gestione delle condotte idriche stesse, che non hanno mai vissuto un momento di degrado come quello attuale». «Credo sia giunto il momento di dire basta - conclude Tedde -. Forse bisognerebbe prendere atto che Abbanoa non funziona e vada chiusa».
Nella foto: Matteo Tedde
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