Record che paghiamo con una situazione di forte disagio fisico. Tanti malori, tiene bene il pronto soccorso dell’Opedale Civile. In Sardegna soffriamo il caldo, ma non la sete
ALGHERO - Caldo soffocante, temperature altissime, alimentate da un vento di Scirocco proveniente dall’Africa che non da tregua. Alghero tocca record di temperature di punta che sicuramente non si vorrebbero, ieri 37° con percezione per l’uomo che arrivava a 40°. Ma non soffre solo Alghero ma tutta la Sardegna, da Olbia a Cagliari, con situazioni che hanno raggiunto la “tensione 3” cioè il clima tropicale. Sofferenza per tutti che si cerca di acuire invadendo le spiagge, per trovare refrigerio al mare, anch’esso battuto da un vento umido e irrespirabile. Gran caldo arrivato con largo anticipo rispetto alla consuetudine, di solito presente con più insistenza ad Agosto. Allerta anche nell’Ospedale Civile, dove il servizio di pronto soccorso è letteralmente preso d’assalto, con un super lavoro degli operatori. Giornate terribili, tante le persone finite al pronto soccorso colpite da sincope, ma ancora ieri numerosi gli anziani che purtroppo accusano lo stress da caldo soffocante con reazioni diverse: svenimenti, disidratazione, malori generali. Ma la struttura del Civile diretta dal Dr. Carmelo Fonnesu “tiene”, il personale è preparato già da tempo, all’interno l’aria è gradevole grazie alla presenza di condizionatori.
Ma se è vero che stiamo soffrendo come non mai il caldo, per fortuna non patiamo la sete. Quest’anno grazie alle piogge abbondanti, che hanno interessato la nostra regione sino alla fine di aprile, gli invasi sardi hanno fatto grande scorta d’acqua. Per la prima volta, possiamo dire che stiamo sicuramente battendo la… sete, storica nemica della Sardegna. Dopo tanti anni, le urla di dolore che arrivano dal Nord per la siccità e la mancanza d’acqua, ci inducono a dire che purtroppo noi sappiamo cosa sia la penuria d’acqua. “Sardegna terra bruciata”, così definivano la nostra terra, poiché arida e arsa dal sole. Oggi l’unica consolazione è che il gran caldo non mette in pericolo le grandi scorte d’acqua che abbiamo in Sardegna. Gli invasi del Tirso al centro e del Coghinas al nord, conservano un livello ottimo. Ad esempio portiamo il lago del Flumendosa a Nuraghe Arrubiu, verso Sud, che ha raggiunto e superato in primavera la quota di 267 metri sul livello del mare, una vera manna per un territorio che “soffre” storicamente la penuria d’acqua. Dopo 40 anni si è arrivati al completo riempimento del serbatoio di Nuraghe Arrubiu, che può contenere 299 milioni di metri cubi d’acqua. La morsa del gran caldo per le prossime ore dovrebbe mollare, concedere una tregua per consentire a tutti di continuare a lavorare, e vivere la quotidianità, giova infatti ricordare che la Sardegna è una regione turistica, ma i Sardi non sono turisti, tutti lavorano, in questi giorni in condizioni estreme.
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