Scelta civica fa tappa in Gallura. Sechi e Vargiu parlano ad Arzachena. Settimo Nizzi e Silvio Lai inadeguati secondo il giornalista candidato al senato
SASSARI - Scelta civica con Monti per l'Italia fa tappa in Gallura. Il capolista al Senato, Mario Sechi, e quello alla Camera Pierpaolo Vargiu hanno tenuto un incontro ad Arzachena dove hanno illustrato il programma del Movimento e anticipato le prossime tappe della campagna. «La Gallura è uno straordinario territorio già protagonista di un pezzo importante della storia economica della Sardegna, in particolare del settore del turismo. Ma questa naturale vocazione è stata depressa negli ultimi 10 anni da una classe politica che non ha saputo cogliere le opportunità offerte dal territorio» dice Mario Sechi.
«Per questo è fondamentale attrarre nuovi investimenti, come quello del fondo dell'emiro del Qatar dove - non a caso - il presidente Monti si è impegnato in una missione diplomatica. Vincoli ambientali sganciati dalla realtà economica e una cultura del No autolesionista bloccano la produzione e creazione di posti di lavoro nell'Isola. Servono capitali per competere e costruire il futuro dei giovani sardi. E invece vedo riproporre i miracoli e le promesse». Secondo il capolista al Senato uno degli esempi di inadeguatezza viene dal coordinatore regionale del Pdl, Settimo Nizzi. «Lui - prosegue Sechi - è il classico esempio di politico che promette molto e non mantiene nulla. Non si ricordano suoi interventi in Parlamento e il suo bilancio di legislatura è pari a zero».
Del resto, dice ancora il capolista al Senato, «a leggere le cronache dell'altro ieri, emerge che Nizzi, dice lui, vuol "riconquistare gli elettori» e dunque ammette di averli persi. Dice anche di «non avere i soldi per la campagna elettorale» e quindi di aver usato male quelli che aveva, e di essere certo che sará "mandato al diavolo" dagli elettori. Se questo è il bilancio di Nizzi mi chiedo chi mai potrebbe votare uno che si dipinge così e fa finta di non aver votato tutte le fiducie al governo Monti. E se il Pdl piange, certo il Pd non può ridere. D'altronde, attacca Sechi, «le cose non è che vadano meglio in quel partito. Silvio Lai, segretario regionale del Democratici, dopo aver trascorso il tempo a sedare la rissa interna al partito si è svegliato dicendo "ora governiamo noi».
Consiglio a Lai più prudenza. «Elencare i mali della Sardegna facendo finta di non avervi partecipato è un errore. Lui ha governato come gli altri, ha contribuito a questa situazione, in particolare ha introdotto la legge salva-coste di Renato Soru che nel nobile intento di tutelare l'ambiente si è rivelata un disastro per l'economia sarda. Senza l'uomo non c'è sviluppo ma solo povertà. Chi vuole governare deve essere capace di riconoscere che nel passato ha sbagliato». «Noi - conclude Sechi - siamo l'unica opportunità per il futuro, il resto è vecchia politica che spreca il denaro dei cittadini, pensa a se stessa e produce disoccupazione».
Nella foto: Mario Sechi
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