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S.A. 19 giugno 2012
Piano Infrastrutture: «Sardegna esclusa»
Il piano sulle infrastrutture illustrate dal ministro Passera esclude la Sardegna dalle priorità. La denuncia del parlamentare sardo Mauro Pili


CAGLIARI - «La decisione del Governo di escludere la Sardegna da tutte le priorità infrastrutturali del Paese è di una gravità inaudita, senza precedenti, e costituisce un vero e proprio attentato alla coesione nazionale. Tutti gli atti del Ministro Passera sul piano infrastrutturale strategico vanno impugnati costituzionalmente e non solo, perchè violano i principi elementari dell'unità nazionale e offendono la Sardegna e i sardi».

Lo ha detto il deputato sardo Mauro Pili replicando alle dichiarazioni rese questo pomeriggio (martedì) dal Ministro delle infrastrutture, Corrado Passera, intervenuto nella commissione competente della Camera per illustrare il piano strategico infrastrutturale del Governo. «La Sardegna è esclusa da tutto» ha denunciato Pili. Il governo ha individuato quattro priorità: priorità obbligate, priorità legate alle decisioni assunte a scala comunitaria sul nuovo assetto reti Ten -T, priorità supportate da un reale coinvolgimento di capitali privati nella realizzazione delle opere, priorità legate a dare continuità ad impegni assunti.

«Si tratta - ha sostenuto Pili – di un piano che tende a marginalizzare la Sardegna escludendola da tutti i corridoi viari, ferroviari e trasportistici. Stanziamenti per 11,5 miliardi complessivi dove la Sardegna non è richiamata una sola volta ed anzi, con il principio che saranno realizzate solo le opere inserite nei corridoi europei, l'isola è strutturalmente esclusa». «Questa nuova pianificazione - ha detto Pili - propone una visione strabica e miope dello sviluppo infrastrutturale del Paese ignorando una regione che proprio perché insulare avrebbe dovuto avere un occhio di riguardo in funzione del riequilibrio e della sua connessione con il resto del Paese».

«Con la scusa della pianificazione infrastrutturale europea Passera favorisce le aree forti del paese e persegue un vero e proprio atteggiamento menefreghista verso la Sardegna. Tutto ciò - ha proseguito Pili - è inaccettabile sia sul piano sostanziale, istituzionale e giuridico». E il parlamentare indica la strada alla Regione: «impugnare gli atti a tutti i livelli e impedire che la Sardegna sia espulsa dal sistema infrastrutturale nazionale».

Nella foto: Mauro Pili
Commenti
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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