ALGHERO - E' un fuoco incrociato quello che si sta consumando negli ultimi giorni tra l'ex sindaco Marco Tedde e il candidato sindaco del centro-sinistra Stefano Lubrano, che non ha lasciato finora vittime sul campo - naturalmente l'ultima parola l'avranno i cittadini il 10 e 11 giugno - ma che si consuma lento in una brace che pare in attesa di una fiammata finale. Questa è la sensazione al termine della conferenza stampa convocata da Lubrano questa mattina (giovedì) nella sua sede di via Lo Frasso. Gli siedono accanto nel tavolo centrale: il segretario comunale del Pd, Mario Salis; Pino Meloni dell'Upc; i due consiglieri regionali di Sel e Pd, Carlo Sechi e Mario Bruno, Gianni Piredda dell'Idv e Maria Graziella Serra della lista civica C'è un Alghero Migliore.

La presenza dei vari rappresentanti che sostengono la coalizione è funzionale al messaggio che il leader vuole trasmettere su due modelli di governo della città a confronto: da una parte un centro-destra disunito e «ossessionato del metro cubo»; dall'altra un centro-sinistra compatto e attento al «dramma del lavoro», «il gravissimo disagio sociale», «la marea gialla», e via dicendo. Il candidato del Partito Democratico entra subito nel vivo degli attacchi subiti da Marco Tedde nel precedente incontro con la stampa, rispondendo alle «falsità» dette sui terreni posseduti a Maristella (23 ettari ndr) e sul conflitto di interessi che ne potrebbe derivare in caso di elezione. Dalla difesa all'attacco il passo è breve per Lubrano che lancia una provocazione agli avversari: «io ho fatto un percorso di trasparenza, sfido il centro-destra a fare la stessa cosa».

Il discorso prosegue nel ribadire le "soluzioni": sia con il frazionamento del voto sul Puc e l'astensione dalle discussioni sulla borgata; sia sulla presenza del garante «che deciderà il Consiglio comunale con maggioranza qualificata». Posizioni entrambe bocciate da Tedde perchè non perseguibili legalmente, ma che secondo Lubrano andrebbero risolte «con la consulenza di un buon avvocato», riferendosi ironicamente al fatto che l'ex sindaco e l'aspirante del centro-destra sono entrambi degli avvocati. Battute a parte, l'esponente del Pd ancora una volta spiega le potenzialità dei terreni di famiglia, con 18 ettari in zona espansione C2 con 290mila metri cubi edificabili (secondo il Piano regolatore generale del 1982) e "congelati" dal Ppr di Soru fino all'approvazione del futuro Puc.

La conferenza si chiude con i commenti ancora più duri di Mario Bruno sul Primo cittadino uscente: «è stato lui un sindaco a mezzo servizio, perchè una metà era interessata». E ancora: «è un uomo solo e le contraddizioni del centro-destra emergeranno». L'obiettivo è ancora una volta l'operazione di trasparenza ma verso «tutti i possibili conflitti di interessi dei candidati sindaci - conclude Lubrano - magari con cugini che hanno un'attività di costruzioni che operano in città». Il riferimento vago (ma confermato a domanda precisa) a Francesco Marinaro e la Novaco (leggasi appalti sul verde, e non solo) è la probabile svolta di una campagna che potrebbe portare alla vera sfida tra i contendenti più forti per un posto a Sant'Anna. Sempre che la brace si consumi senza infiammare un elettorato già stanco e sfiduciato.