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Cagliari OgginotiziealgheroPoliticaElezioni › EDITORIALE | La politica logora. chi non la sa fare!
Il Quotidiano di Alghero 18 marzo 2012
EDITORIALE | La politica logora
chi non la sa fare!
L´editoriale di Alguer.it


«L’aria del tempo» o anche «il vento che tira» oppure «il clima del momento», sebbene non corrispondano a strumenti esattamente scientifici, spesso sono meno fallaci dei sondaggi matematici per valutare le possibilità contrapposte di un risultato elettorale. Vale per Washington come per Parigi e perché allora non dovrebbe valere anche per Alghero.
Non pensiate che la redazione di Alguer.it sia vittima di un precoce colpo di sole primaverile. Al contrario. È la rete, che attraverso le sue ramificazioni globali fa sì che un sorriso a Parigi possa provocare un applauso a Roma o diffondere ottimismo ad Alghero. Il fatto è che, per la prima volta dopo tanto tempo l’umore collettivo del popolo di sinistra segna molti punti in salita nella scala dell’ottimismo. In Francia sembra che vinceranno i socialisti. Gli Stati Uniti si preparano a riconfermare Obama a dispetto della crisi.

E anche i più scettici osservatori della politica italiana, anche fra quanti sono convinti che Monti non sia altro che un Berlusconi «tecnicamente modificato», non possono negare che i successi del governo dei professori finirà per rendere irreversibile la crisi politica del centrodestra. Anche perché, per la prima volta, sembra sia proprio il blocco di destra in Italia a essere attraversato da una conflittualità diffusa che ne mette in dubbio persino la sopravvivenza del partito di Berlusconi. Alghero perciò potrebbe essere un test di grande interesse nazionale per capire il comportamento dell’elettorato locale rispetto al quadro politico nazionale. Perché Marco Tedde, cinque anni fa, diventò sindaco al primo turno con una percentuale che non poteva lasciare dubbi sul «clima del momento». Quel 65 per cento, infatti, non era estraneo al vento in favore del berlusconismo diffuso. Le difficoltà di Marco Tedde a perfezionare il suo progetto di vedere riconfermato il blocco di potere che ha rappresentato quindi, dipendono anche dalla crisi del pensiero berlusconiano.

«È l’economia stupido»: la battuta è del capo della campagna elettorale di Clinton, usata per spiegare come sia la congiuntura economica a condizionare le scelte politiche delle democrazie più avanzate. «Economia» attenzione, e cioè benessere dei cittadini, non affari. Abbiamo notato come sia caduta nel silenzio, sia a destra che a sinistra, la proposta di rendere pubbliche da parte dei candidati le proprie dichiarazioni dei redditi. E avevamo aggiunto che sarebbe stato utile anche conoscere i 740 dell’uscente consiglio comunale, non fosse altro per fare un confronto con dieci anni fa. Sappiamo che non è il momento per disturbare! Però noi continuiamo. Così come pensiamo che, dal Calich al lavoro per i giovani, dal Puc ai servizi per le famiglie, i candidati alla poltrona di sindaco debbano fornire ai cittadini il dettaglio delle proposte che intendono realizzare in caso fossero eletti.

In questo senso non è difficile constatare che il candidato del centrosinistra, Stefano Lubrano, ha acquisito un notevole vantaggio. Ma non basterà, quando finalmente saranno finiti i contorcimenti del centrodestra intorno ai molti dilemmi che costringono i partiti che hanno governato negli ultimi dieci anni a considerarsi reciprocamente «nemici assoluti». Il pettegolezzo, che coinvolge ormai i referenti regionali, fra riunioni segrete e viaggi misteriosi, mentre i grand-commis della politica algherese si lasciano trascinare all’interpretazione dietrologia dei più fantastici scenari, racconta di un accordo in atto fra i partiti che hanno governato finora, come se niente fosse successo. Possibile! Ma anche probabile? Davvero l’Udc potrà trovare l’intesa con il Pdl. E che fine faranno allora non solo Mario Conoci, ma anche Francesco Sasso? E cosa ne sarebbe del prestigio politico di Marco Tedde e del blocco sociale ed economico su cui ha fondato il suo potere? E Pietrino Fois potrebbe, in nome di una nuova concordia, mai rinunciare alla candidatura di Francesco Marinaro, la più insidiosa per il centrosinistra?

Perché non è un dettaglio la scelta del candidato avverso a Stefano Lubrano. Che gode di un clima certamente più sereno, nonostante debba recuperare molti voti di differenza. Sembrano sfumare le ipotesi di difficoltà interne alla sua coalizione, grazie anche alla presa di posizione in pubblico di Enrico Daga, alle dichiarazioni ufficiali dei due schieramenti di sinistra, nonostante il nodo irresolubile del rapporto con l’Udc. Già! Perché la partita si gioca intorno al Terzo Polo. Lubrano infatti, nonostante le pressioni di Daga, è finora riuscito a evitare di procedere a un accordo con l’Udc, versione Francesco Sasso, che provocherebbe non pochi turbamenti ai gruppi governati da Carlo Sechi e Bibo Cecchini.

La strategia ispirata da Mario Bruno, probabile candidato al consiglio comunale, non sembra affatto banale: il terzo polo si candida da solo, così «tira il vento» dalle parti del gruppo rappresentato da Ferdinando Casini e quando per il ballottaggio Lubrano chiederà l’aiuto del centro le proposte di alleanza non potranno più risuonare come una bestemmia politica. Anche Carlo Sechi, nelle riunioni di Alghero Viva piuttosto che con Sel va dicendo che stavolta si corre per vincere. Naturalmente una spaccatura interna dell’Udc ad Alghero potrebbe vanificare il percorso virtuoso immaginato dalle «teste d’uovo» di Lubrano. Ma fino a che punto, un Oppi risanato, sarebbe contento di vedere incrinarsi per spaccarsi fra centrosinistra e centrodestra, senza contare più né da una parte né dall’altra, il suo potere politico. Col rischio di un contagio dall’ambito cittadino al più ampio ambito regionale. La politica logora, infatti, chi non la sa fare!
Commenti
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