Mario Bruno chiarisce la sua posizione e le parole pronunciate a San Francesco e sottolinea che le primarie «non devono rappresentare nessun regolamento di conti»
ALGHERO - Voglio rassicurare Enrico Daga: nei miei interventi non l'ho mai citato, neanche per errore, figuriamoci se l'ho attaccato. Daga sbaglia bersaglio, per giunta. Il passaggio da lui contestato, estrapolato da un discorso più ampio, era invece indirizzato alla nomenclatura non algherese del Partito democratico, che più volte mi ha espresso che «si doveva a metà mandato procedere alla sostituzione di un assessore algherese per un altro di altro centro della provincia» e che pertanto «dovevamo ora candidarlo ad Alghero».
Così il vice-presidente del consiglio regionale Mario Bruno chiarisce la sua posizione e le
parole pronunciate a San Francesco in occasione della presentazione ufficiale del cadidato di riferimento alle
Primarie. In quel contesto - precisa ancora - ho dichiarato testualmente: «il sindaco lo scelgono gli algheresi e per la mia città vorrei il migliore». Abbiamo indicato Stefano Lubrano anche per cambiare questi vecchi riti della politica - sottolinea - a Daga invece dico che mi impegnerò con tutte le forze perché anche in provincia resti un assessore algherese.
In ogni caso Bruno dice di non voler accettare il ricorso alla polemica gratuita e strumentale: «le primarie sono un confronto tra candidati e idee differenti ma volte al bene della nostra città, non un regolamento di conti tra le varie anime del partito. Non stiamo scegliendo il segretario del Pd, ma il sindaco di Alghero. Personalmente sosterrò chiunque vincerà le primarie, anche se non nascondo il mio convinto sostegno a Stefano Lubrano».
Nella foto: Mario Bruno
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