ALGHERO - «Giampaolo Diana si concentri a fare opposizione a Cappellacci ed al centrodestra e non entri, nella veste di capogruppo, nel merito della competizione delle primarie algheresi, dichiarando che adesso sa chi non votare. Anche perché non mi risulta iscritto nell’anagrafe della città. Sorprendono infatti le sue dichiarazioni contro Stefano Lubrano, fatte senza conoscere a fondo la situazione e senza avermi mai consultato in merito, pur essendo l’unico algherese del gruppo consiliare regionale. Gli avrei dato qualche utile spiegazione».

C'è tutta l'aria da resa dei conti in casa Pd dopo la cocente dichiarazione del Capogruppo in consiglio regionale Giampaolo Diana che criticava pesantemente la scelta di candidare nelle fila dei democratici Stefano Lubrano, elettore del Governatore in carica Ugo Cappellacci (in occasione delle elezioni contro Renato Soru). E così Mario Bruno, primo sponsor dell'imprenditore algherese, "bacchetta" il collega onorevole: «sulle primarie - attacca Bruno - lasci decidere gli algheresi»

«Non si è scandalizzato, allo stesso modo, o almeno non l’ho visto intervenire contro gli accordi trasversali nell’Anci di una parte del partito o per altre candidature sostenute dal Pd, anche recentemente, in altre importanti città della Sardegna. Lubrano è uno dei candidati del Pd e ha fatto proprio il progetto politico ed il programma del partito e del centrosinistra». Ora la musica è cambiata - dice Mario Bruno - che chiede a Diana, da capogruppo, di rappresentare tutti, «altrimenti ho ragione di credere che il bersaglio vero non sia Lubrano».

«Personalmente, da Capogruppo, pur essendo stato sempre presente in tutte le località della Sardegna dove c’erano problemi e veniva richiesta la mia presenza, non ho mai “pontificato” sulle dinamiche interne a Siliqua come a Cagliari. Eppure, avrei avuto molte cose da dire. Non ho, per esempio, mai scritto lettere a Bersani solo con una parte del gruppo. Ho rappresentato una opposizione dura e intransigente, insieme a ciascun consigliere del partito democratico», conclude Mario Bruno.

Nella foto: Mario Bruno e Gianpaolo Diana