Arnaldo Boeddu, segretario generale della sigla sindacale, analizza il momento e propone le possibili soluzioni
PORTO TORRES - Venerdì 28 ottobre, nella sala del museo nautico, si è svolta l’assemblea di tutti i lavoratori della “Impresa Compagnia Portuale” di Porto Torres. L’iniziativa è stata promossa dal segretario generale della “Federazione Italiana Lavoratori Trasporti-Cgil” Arnaldo Boeddu che, in continuità con le altre iniziative messe in campo in quest’ultimo periodo, vuole portare all’attenzione pubblica delle Istituzioni e del territorio il problema socio-economico causato dalla continua dismissione ed abbandono da parte degli armatori privati nei confronti del porto turritano.
Dall’assemblea è emersa una fortissima preoccupazione in merito alle sorti ed al futuro incerto e precario a cui il porto è destinato. Poche ore prima, infatti, è arrivata l’ufficialità della notizia che, il 5 novembre la “Gnv” attraccherà per l’ultima volta in questa stagione a Porto Torres. Boeddu, sebbene fosse certo fin dal primo momento di quanto sarebbe potuto accadere, adesso non ha più dubbi. Il braccio di ferro tra la cordata degli armatori privati e la Regione Autonoma della Sardegna, iniziata prima della stagione estiva di quest’anno continua, ma a pagarne le conseguenze non sono i politici «che, con una politica sbagliata hanno messo e stanno mettendo in ginocchio l’economia del territorio condannandolo all’isolamento», bensì i lavoratori che operano nel porto, l’indotto e l’intera popolazione.
Paradossalmente, il segretario della Filt Cgil, per alcuni versi potrebbe ritenersi soddisfatto. Infatti, a causa del continuo e costante abbandono degli armatori dal porto turritano, ha avviato le pratiche ed ottenuto gli ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori portuali presenti all’assemblea, ma tale risultato non gli basta e non lo ritiene sufficiente. Infatti, vuole svolgere fino in fondo il proprio ruolo, cercando di mettere in allarme tutte le Istituzioni Locali e Regionali per il dramma sociale che entro breve tempo si potrebbe verificare, qualora una realtà importante come quella portuale perdesse altri pezzi di attività e di traffico. Per correttezza, Boeddu tiene a sottolineare il positivo attivismo e le giuste richieste formulate alla Regione da parte del sindaco di Porto Torres, ma ritiene opportuno e necessario che anche la Provincia di Sassari e gli stessi sindaci del territorio, primo fra tutti quello di Alghero, facciano la loro parte e chiedano congiuntamente un incontro con la Regione Sardegna da tenersi, possibilmente, nel nostro territorio. Sarebbe un segnale politico importante se il governatore della Regione e l’assessore regionale dei Trasporti si recassero a Porto Torres per un confronto anziché andare noi da loro.
Inoltre, il segretario generale chiede che ci sia la medesima attenzione e sensibilità per la continuità territoriale delle merci e dei passeggeri via mare, così come lo è stata per altri temi di pari importanza. Infine, nell’assemblea i lavoratori hanno accolto la proposta di Arnaldo Boeddu ed hanno votato all’unanimità un ordine del giorno che prevede un’iniziativa da tenere nel porto di Porto Torres entro il 5 novembre, cioè prima dell’ultimo attracco stagionale della Gnv, senza creare alcun disagio a cittadini, passeggeri ed imprese. La manifestazione vuole essere un altro momento di confronto e di attenzione da parte di tutti, in modo da evidenziare le difficoltà e la drammaticità della situazione che sta vivendo il porto che, senza un immediato intervento, è destinato a non svolgere più il ruolo di motore di sviluppo della città e del territorio.
Nella foto: Arnaldo Boeddu, segretario generale Filt-Cgil
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