Tavolo tecnico all´Asl di Sassari per l´allerta virus che potrebbe diffondersi nel territorio finora non colpito dai focolai. L´Istituto Zooprofilattico ha chiesto al Ministero di poter svolgere i test di individuazione per accellerare i tempi
SASSARI – Un tavolo tecnico operativo sulla West Nile disease, ossia la Febbre del Nilo, per non farsi trovare impreparati nel caso in cui si dovesse presentare un caso anche nella provincia di Sassari, area di competenza dell’Asl di via Cattalochino. Alla riunione, convocata giovedì sera dal direttore sanitario dell’Asl Nicolò Licheri negli uffici della direzione sanitaria, hanno partecipato i responsabili del Dipartimento di prevenzione, del servizio di Sanità animale, dell’Igiene Pubblica, dei tre distretti sanitari, dei presidi ospedalieri e dei centri trasfusionali.
Al momento nel territorio del Sassarese non c’è alcuna situazione d’allarme, «anche perché – è stato precisato durante la riunione – il territorio non è interessato dalla malattia che si diffonde attraverso gli uccelli migratori e, con l’insetto vettore, anche agli altri uccelli delle specie sensibili (cornacchie, ghiandaie, gazze, taccole, storni e persino piccioni i volatili indicati dalla circolare dell’assessorato regionale dell’Igiene e Sanità) e in alcuni casi i mammiferi, tra i quali il cavallo e l’uomo». «Stiamo andando inoltre verso l’attenuamento del fenomeno – hanno detto ancora gli esperti riuniti in via Cattalochino – che dovrebbe spegnersi con i primi freddi verso il mese di novembre. Una situazione che comunque non ci porterà ad abbassare la guardia».
In provincia di Sassari sono circa 1.700 gli allevamenti di cavalli e si stima la presenza di oltre 4.000 capi. Gli allevamenti sono distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio Asl con particolare concentrazione a Pozzomaggiore, Villanova Monteleone, Osilo, Nulvi e Ozieri. In quest’ultimo comune infatti è presente una delle più importanti stazioni da monta, con 70 stalloni di pregio. Inoltre Chilivani e Sassari sono sede di due importanti ippodromi che contano circa 300 cavalli da corsa anglo-arabo e purosangue inglesi.
In queste strutture il Servizio veterinario dell’Asl ha già dato disposizione che si proceda a disinfestazione per prevenire la puntura degli insetti. Durante la riunione poi è stata evidenziata la necessità di concentrare l’attenzione e i controlli sulle zone umide del territorio, come gli stagni e i laghi. Dalla discussione poi sono scaturite alcune indicazioni, tra le quali quelle di fornire materiale informativo in formato cartaceo o elettronico, come le note ministeriali e le circolari dell’assessorato regionale, alle direzioni dei presidi ospedalieri e dei distretti sanitari.
Istituto Zooprofilattico. L'istituto sardo ha chiesto al Ministero della Salute di poter effettuare nei propri laboratori i test per l'individuazione del virus responsabile della Febbre del Nilo, la malattia che sta colpendo sempre piu' cavalli nell'isola. Le norme emanate nel 2007 dal Ministero prevedono che i test per l'individuazione della Febbre del Nilo vengano effettuati unicamente nel laboratorio dell'Istituto ''Pegreffi'' di Teramo. Una procedura che allungherebbe i tempi per l'accertamento della presenza del virus e ha suscitato diverse polemiche.
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