Presso il dipartimento di linguistica dell’Università, un incontro con gli esperti di standardizzazione. Il confronto tra le esperienze giapponesi, sarde e catalane
CAGLIARI - Venerdì 15 aprile a partire dalle 17 e sabato 16 dalle 9.00, presso l’Aula Vittoria Sanna (Dipartimento di Linguistica e Stilistica) della Facoltà di Lingue dell’Università di Cagliari si svolgeranno due giornate di lavori sul tema della standardizzazione delle lingue. L’appuntamento intitolato “Lo standard linguistico, Esperienze e processi” vedrà la partecipazione di numerosi studiosi che esporranno le varie esperienze nelle rispettive lingue.
Il primo intervento sarà a carico di Frantziscu Casula (del Comitadu pro sa limba sarda), che affronterà il tema dell’insegnamento del Sardo nelle scuole. A seguire lo studioso Katsuyuki Takenaka (dell’ Università di Aichi, Giappone), parlerà della standardizzazione del giapponese e delle difficoltà di avvicinare la lingua scritta a quella parlata. Infine, una vecchia conoscenza degli algheresi, il prof. Joan Argenter (dell’ Institut d’Estudis Catalans), che tratterà della standardizzazione del catalano
Un altro vecchio amico degli algheresi, il prof. Joan Armangué (dell’Università di Cagliari) scenderà nello specifico, trattando nel suo intervento Il processo di standardizzazione dell’algherese, seguito da Joan-Elies Adell (Direttore dell’Espai Llull di Alghero), che esporrà gli ultimi progetti finalizzati alla valorizzazione del catalano di Alghero nella scuola e il ruolo della lingua come stimolo per l’economia
Chiuderà i lavori Antonio Pinna (della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna) con un intervento su “Il Canone II della liturgia cattolica. Un’esperienza da varianti a standard“.
L’organizzazione dell’evento ha visto la partecipazione del Dipartimento di Linguistica e Stilistica dell’Università degli Studi di Cagliari, del Centro di Ricerca «Arxiu de Tradicions de l’Alguer» in collaborazione con la Societat Catalana de Llengua i Literatura (Iec) Institut d’Estudis Catalans, l’Espai Llull di Alghero e Institut Ramon Muntaner.
Foto d'archivio
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