Pili ha sostenuto la tesi che le iscrizioni in bilancio delle risorse del nuovo Complemento di Programmazione del POR Sardegna 2000-2006, approvato lo scorso 21 dicembre dal Comitato di Sorveglianza, non sarebbero legittime in quanto non approvate né conosciute dal Consiglio Regionale
CAGLIARI - «L´onorevole Pili avrà una buona occasione per ripassare la normativa comunitaria». Il capogruppo di Progetto Sardegna Stefano Pinna risponde così alle osservazioni avanzate stamattina in commissione Bilancio dall´esponente di Forza Italia Mauro Pili durante l´audizione dell´Assessore della Programmazione Francesco Pigliaru.
Pili ha sostenuto la tesi che le iscrizioni in bilancio delle risorse del nuovo Complemento di Programmazione del POR Sardegna 2000-2006, approvato lo scorso 21 dicembre dal Comitato di Sorveglianza, non sarebbero legittime in quanto non approvate né conosciute dal Consiglio Regionale.
«L´equivoco - spiega Pinna - nasce dal fatto che, in data 6 dicembre 2000, il Consiglio Regionale ha approvato la prima versione del Complemento di Programmazione del POR Sardegna. Questo non era un atto dovuto. Il Complemento di Programmazione, infatti è il documento di attuazione del POR (che invece è il documento di programmazione) e la sua adozione è di competenza solo del Comitato di Sorveglianza su proposta dell´Autorità di Gestione».
Spiega ancora il capogruppo di Progetto Sardegna: «La procedura corretta, ai fini di quanto previsto dal regolamento UE 1260/1999, è quella seguita dall´Autorità di Gestione del POR Sardegna per tutte le modifiche del Complemento attuate dal 2000 ad oggi, anche sotto la Giunta Pili: approvazione da parte del Comitato di Sorveglianza e presa d´atto da parte della Giunta. Così é accaduto anche per la Revisione di metà percorso dell´attuale Complemento, conclusa lo scorso 21 dicembre dal Comitato di Sorveglianza».
«Pertanto - conclude Stefano Pinna - l´iscrizione a bilancio delle nuove cifre è pienamente legittima, con buona pace di chi, forse, cercava solo un pretesto per ritardare ulteriormente e impropriamente l´approvazione della manovra finanziaria».
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