L´appello è dell´assessore regionale alla Pubblica Istruzione Sergio Milia che ha aperto i lavori della Conferenza regionale della Lingua Sarda a Fonni
FONNI - «La nostra priorità è la salvaguardia della lingua. Si può ancora salvare il sardo in Sardegna. Si può ancora farne una “lingua normale”, a fianco dell’italiano e dell’inglese che, a vario titolo fanno parte, del nostro patrimonio linguistico. Il sardo come lingua dell’identità storica e attuale, l’italiano come lingua dell’unità nazionale, l’inglese quale lingua di comunicazione che ci apre al mondo».
Lo ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali, Sergio Milia, aprendo a Fonni i lavori della Conferenza regionale della Lingua sarda, in programma fino a sabato prossimo. «Utilizzare il sardo in famiglia, a scuola, nella società – ha puntualizzato l’esponente della Giunta Cappellacci, soffermandosi sul rischio estinzione della limba – deve rappresentare la normalità. Per questa ragione, ci stiamo impegnando a rafforzarne il prestigio, con azioni e programmi specifici nella quotidianità a vantaggio della trasmissione intergenerazionale. Il sardo è una lingua viva, ma parlata per appena il 13% dai ragazzi che la utilizzano per conversare con i familiari».
Il processo di valorizzazione della limba è già partito con il potenziamento della didattica e il suo radicamento nelle scuole attraverso corsi, nel normale orario di lezione, e borse di studio. «Ulteriori risorse per la sperimentazione dell’insegnamento del sardo a scuola – ha aggiunto Milia – saranno reperite all’interno del progetto scientifico Scuola Digitale». I lavori proseguiranno domani con l’approfondimento dei temi del sardo a scuola e del confronto normativo con le altre lingue minoritarie.
Nella foto: L'assessore Sergio Milia
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