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Red 4 dicembre 2010
Milia presenta la Conferenza Regionale Lingua sarda
«Bisogna dare alla lingua una collocazione normale e non occasionale» ha sostenuto l´assessore regionale alla Cultura. Ma i fondi a disposizione della Lingua Sarda diminuiscono ogni anno di più


CAGLIARI - «Bisogna dare alla lingua una collocazione normale e non occasionale. Per questo abbiamo deciso di intitolare in questo modo la Conferenza: Una Limba Normale». Lo ha detto l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Sergio Milia, nel corso della presentazione della Conferenza Regionale della Lingua sarda, in programma a Fonni dal 9 all’11 dicembre. Nel corso dell’appuntamento in programma a partire da giovedì, ha aggiunto Milia verranno presentate le linee guida del Piano triennale per la lingua e la cultura sarda che convergeranno verso progetti che diano solidità alle nostre radici, alla nostra tradizione ed alla nostra lingua.

"Non vogliamo che la nostra lingua - ha aggiunto l’assessore Milia - rimanga confinata in alcune zone, sempre più ristrette, della Sardegna dove, circa il 70% della popolazione dichiara di conoscere la variante della lingua sarda parlata nella zona in cui risiede, ma solo il 13% dei bambini fa conversazione in limba con i propri familiari. Anche per questo abbiamo deciso di puntare sull'istruzione e sull'insegnamento, a cominciare dalle scuole. Nel corso di un prossimo incontro a Roma, con i funzionari del Ministero della Pubblica Istruzione per il progetto di “Scuola digitale” verrà chiesto di inserire, tra gli argomenti scientifici, anche la lingua sarda”.

“La scelta di Fonni come sede della Conferenza Regionale non è casuale - ha concluso Milia – ma è stata dettata dal fatto che proprio qui passa una sorta di linea di demarcazione della trasmissione della lingua ai bambini. Non si insegna praticamente più la lingua sarda ai bambini perché in molte zone proprio del nuorese le famiglie non parlano più in limba. Parlare più lingue in famiglia aiuta i bambini e non li danneggia. Non è assolutamente una vergogna sentirsi europei e allo stesso tempo sardi, con la nostra identità linguistica. Per questo è necessario che la Regione reperisca altre fonti di finanziamento per lo sviluppo della politica culturale e linguistica”.

Nella foto: Sergio Milia
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