A Ozieri un importante convegno-corso sulle malattie trasmissibili degli equini
Metterà a confronto esperti del settore e prevede la partecipazione degli allievi della Scuola di specializzazione in Sanità animale dell’Università di Sassari
SASSARI - Servirà a fare il punto sulle malattie degli equini e sulla possibile trasmissione delle malattie all’uomo. Il convegno prenderà in esame “l’anagrafe e le malattie infettive trasmissibili degli equini” e sarà un’importante occasione di confronto tra gli specialisti del settore che si ritroveranno martedì 28 settembre ad Ozieri nella sede del Dipartimento di Ricerca per l’Incremento Ippico.
L’appuntamento, organizzato dal Servizio di Sanità animale del Dipartimento di prevenzione della Asl di Sassari, assume ulteriore rilevanza se si considera che proprio sul territorio di competenza dell’Azienda sanitaria sassarese si trovano i due importanti ippodromi della Sardegna, quello di Chilivani e quello di Sassari, nei quali la gestione sanitaria è proprio di competenza dei veterinari sassaresi.
Saranno circa 60 i veterinari interessati al “convegno-corso formativo” realizzato anche in collaborazione con la facoltà di Veterinaria di Sassari e il Dipartimento equini Agris. Al corso è prevista anche la partecipazione dei 20 allievi della Scuola di specializzazione in Sanità animale in un’ottica di cooperazione tra Asl e Facoltà Veterinaria dell’università di Sassari.
Il convegno, di carattere formativo, approfondisce argomenti di particolare interesse e attualità alla luce dei dati che derivano dal censimento degli allevamenti equini e dello stesso contesto epidemiologico, nel quadro di una normativa nazionale e comunitaria di avanguardia. Il corso si propone di dotare il veterinario che opera nel Servizio della Sanità animale del Dipartimento di prevenzione di una metodologia di lettura, comprensione e utilizzo dello strumento normativo in generale, sia nazionale che europeo, sul tema dell’anagrafe e delle malattie soggette a denuncia degli equini.
L’obiettivo quindi è quello di consentire il raggiungimento di adeguata professionalità nel reperire soluzioni che tutelino la salute pubblica. «La vigilanza e i controlli sanitari sugli equini sono numerosi – afferma Francesco Sgarangella, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Sassari – in particolare su malattie come l’influenza equina e l’anemia infettiva equina. Si tratta di virus che circolano tra gli animali, sulle quale vi è attenzione alta e per le quali sono in atto interventi di profilassi e prevenzione da parte dei servizi veterinari delle Asl». «Ecco allora – conclude Francesco Sgarangella – l’importanza di effettuare una vigilanza e un controllo in tutti i concentramenti di equini e nei due più importanti ippodromi della Sardegna, di Chilivani e Sassari, dove sono stabilmente presenti oltre 300 cavalli da corsa e di alto valore commerciale».
Al convegno sono attese le relazioni di Ignazio Cossu, direttore sanitario del dipartimento di ricerca per l’incremento ippico di Ozieri, di Marco Pittau, docente di Malattie infettive degli animali domestici all’Università di medicina veterinaria di Sassari, di Eva Rigonat, veterinario dell’Asl di Modena nell’area dell’Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, Eraldo Sanna Passino, docente di Patologia chirurgica veterinaria e presidente della Società italiana di chirurgica veterinaria, Ermenegildo Valvassori, veterinario dell’Asl 5 di Torino Chieri e responsabile del Settore equini dell’Asl di Torino e responsabile sanitario dell’ippodromo di Vinovo. Il corso prevede anche prove pratiche alla stazione di monta di Su Padru a Ozieri, uno dei più importanti centri dove si trovano circa 70 stalloni. Il convegno inoltre consentirà di approfondire le conoscenze sulle malattie infettive degli equidi.
L’insorgenza di nuove patologie a seguito di mutate condizioni ambientali, quali la comprovata diffusione di West Nile Disease in Israele, Marocco e Turchia, ma anche la recente epidemia in Europa, in particolare in Grecia, responsabile dell’infezione confermata di 231 persone e del decesso di 24 pazienti al 15 settembre, e la successiva segnalazione di probabili casi in Romania, Ungheria, Portogallo, richiedono con urgenza un’attenta analisi sugli effettivi rischi derivati dalle zoonosi, cioè dall’insorgenza delle malattie che colpiscono gli animali e l’uomo, e sulla conseguente necessaria applicazione di provvedimenti sanitari, nell’ottica della tutela della salute pubblica.
La Malattia del Nilo Occidentale, trasmessa all’uomo e agli animali mediante la puntura di zanzare infette, ha quale reservoir naturale gli uccelli. In Italia, ove è attivo un sistema di sorveglianza finalizzato al monitoraggio della circolazione virale, non sono stati ad oggi evidenziati casi di malattia neuro invasiva, ancorché segnalati 6 casi clinici di malattia nei cavalli e positività in 7 pool di zanzare catturate in provincia di Venezia, Rovigo e Modena. Lo sviluppo della Comunità Europea e l’esigenza di movimentazione degli equidi all’interno di ciascuno Stato membro e tra gli Stati membri, nonché le recenti acquisizioni scientifiche sulle modalità di controllo delle malattie, richiedono oggi un approfondimento sul ruolo, sulle competenze e i limiti del veterinario nell’ambito delle nuove disposizioni normative.
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