La replica dell´assessore Giorgio La Spisa in seguito all´avviso di garanzia ricevuto stamane per l´indagine di peculato e turbativa d´asta sulla gestione della miniera di fluorite a Silius
CAGLIARI - «Sono stupito per l'accusa. La vicenda della miniera di Silius è una delle tante storie di crisi industriali di cui soffrono i territori più disagiati della Sardegna. Sotto una pressante preoccupazione sociale ho affrontato il destino delle famiglie del Gerrei, cercando di agire nell'interesse della filiera mineraria e chimica (la fluorite è lavorata da industrie locali che contavano e contano ancora sulla disponibilità delle materie prime)».
Lo ha dichiarato l'attuale assessore al Bilancio e Programmazione Giorgio La Spisa che ha ricevuto stamane un avviso di garanzia per i finanziamenti pubblici accordati alla Miniera Silius durante la legislatura Masala in cui ricopriva il ruolo di assessore all'Industria. Sono indagati altri due ex assessori del medesimo dicastero, si tratta di Andrea Pirastu (Giunta Pili) e Concetta Rau (Giunta Soru).
«Tutti gli atti amministrativi compiuti da me e da altri assessori di diverse appartenenze politiche - dice La Spisa - ritengo siano stati indirizzati a difendere l'esclusivo interesse pubblico. Le risorse trasferite alla mineraria Silius erano stanziate dal Consiglio regionale, sulla base di discussioni pubbliche, fatte alla luce del sole e ampiamente condivise dai rappresentanti politici e sindacali di tutto il territorio».
«Abbiamo agito sempre - conclude - non appropriandoci delle risorse pubbliche ma compiendo atti amministrativi finalizzati a rilanciare le attività produttive e il lavoro. Sono disponibile a ricostruire la vicenda interessata dall'indagine essendo certo di aver agito sempre avendo presente la disperazione di tante famiglie che vivevano e vivono con il rischio della disoccupazione e di una crescente povertà».
Nella foto: L'assessore regionale Giorgio La Spisa
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