Sarà affidato a un’apposita Commissione, formata da esperti, il compito di costruire un percorso di studio, lavoro e ricerca per introdurre l’uso della lingua sarda nella liturgia
CAGLIARI – Sarà affidato a un’apposita Commissione, formata da esperti, il compito di costruire un percorso di studio, lavoro e ricerca per introdurre l’uso della lingua sarda nella liturgia. Il gruppo di lavoro, che nasce su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali Maria Lucia Baire, in conseguenza anche di numerose sollecitazioni del mondo culturale e dell’associazionismo, dovrà supportare tutte le azioni necessarie per valorizzare ulteriormente la lingua sarda, secondo le diposizioni e le prassi del diritto canonico.
«La Giunta regionale, che sta già attuando un programma di valorizzazione del patrimonio culturale della Sardegna nella sua specificità e originalità - ha sottolineato l’assessore Baire - intende avviare l’iter per accrescere ancor di più la dignità della nostra lingua, proseguendo così quel percorso di costruzione identitaria che considera la lingua sarda come espressione fondamentale e imprescindibile della nostra comunità».
In particolare, l’esponente dell’esecutivo regionale ha rivolto un’istanza alla Conferenza Episcopale Sarda affinché possa individuare esponenti del mondo ecclesiastico competenti in materia, da nominare tra i componenti della Commissione, per contribuire al raggiungimento dell’uso della lingua materna nella liturgia. «Confido nella dovuta attenzione della CES – ha affermato l’assessore Baire – anche in ragione di una recente presa di posizione dei vescovi sardi che, in un documento ufficiale del concilio, hanno ipotizzato l’utilizzo della lingua locale “con canti e testi”, nell’osservanza delle attuali norme liturgiche».
Nella foto: L'assessore regionale Maria Lucia Baire
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