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Red 13 luglio 2010
Crociere: Alghero non tira
I dati del fallimento
Diminuiscono i transiti di navi da crociera nel porto di Alghero a causa di una inesistente politica di promozione e programmazione turistica. Gravi carenze infrastrutturali. Volano Olbia e Cagliari


ALGHERO - Il Porto di Alghero potrebbe diventare facilmente una delle mete privilegiate per tante Compagnie di Crociera, infatti sono pochi i porti che possono vantare una valenza turistica importante come Alghero: il porto inserito in un contesto storico, architettonico, culturale che non ha eguali, un'organizzazione mercantile, alberghiera e della ristorazione di tutto rispetto, dintorni eccezionali, un vicino aeroporto internazionale e due strutture ospedaliere. C'è però un unico e grande condizionale, perché in città tanti sanno le potenzialità della Riviera del Corallo, in primis i politici, e pochi riescono ad invertire una tendenza davvero poco gratificante. In termini economici soprattutto, perché avere un porto funzionale e trafficato farebbe decollare quella fetta di economia turistica che il territorio ancora non conosce.

I dati. Sono impietosi i numeri che descrivono la contro-tendenza che vive lo scalo portuale della Riviera del Corallo rispetto ai principali porti del Mediterraneo (Sardegna compresa). Il 2010 il golfo di Alghero vedrà la presenza di sole 15 navi (forse 17, si attendono due conferme), nel 2009 erano state 17, nel 2008 circa 33, nel 2007 addirittura 35 e nel 2006 ben 28 (dati Agenzia Marittima Oliva e Guardia Costiera). Dati terribili rispetto alla continua crescita del settore che è attualmente l'unico, in campo turistico, con crescite percentuali a doppia cifra, e che secondo gli esperti sarà così almeno per i prossimi 15 anni.

Anche i due principali scali sardi di Olbia e Cagliari vedono numeri sempre crescenti grazie alle Autorità Portuali che si sono impegnate nel corso degli anni a partecipare alle più importanti Fiere del turismo crocieristico con il risultato di avere ogni anno oltre 130 scali di navi da crociera che significano circa mezzo milione di passeggeri. Alghero, prima di molte altre località, grazie alla sua posizione nel Mediterraneo, è stata fin dagli anni '60 porto di scalo per i Transatlantici che facevano servizio sulla linea Napoli-New York. Purtroppo però questo settore non è stato curato come avrebbe meritato a livello promozionale e di strutture, e oggi la nostra città si trova ai margini di un business che vede le più rinomate località del mondo fare a gara per poter accogliere i giganti del mare.

«Per intercettare con maggior efficacia questo tipo di turismo sarebbe sufficiente cominciare con il rendere operativa la Banchina di Sopra-flutto - sottolinea Andrea Oliva, dell'Agenzia Marittima Oliva - per il quale la Regione Sardegna ha impegnato ingenti risorse finanziarie per la costruzione e che allo stato attuale è quasi in stato di abbandono». «Quell'opera - continua - potrebbe diventare non solo appetibile per gli scali delle numerose navi di piccola e media dimensione che navigano nel Mediterraneo, come ad esempio i velieri che già da qualche anno vengono ad Alghero, ma potrebbe consentirci di proporre il nostro porto come Home Port (Porto di casa) con il vantaggio quindi di diventare il porto dove i passeggeri imbarcano e sbarcano, e soprattutto il Porto dove la Compagnia fa il rifornimento delle derrate alimentari e di tutto quello che ha bisogno per la navigazione compresi i piccoli interventi di manutenzione straordinaria».

Per attrarre maggiormente le navi di grosse dimensioni sarebbe invece necessario dotare il porto di un campo boe come hanno già fatto da tempo tante rinomate località nel Mediterraneo proprio per accogliere le navi più grandi consentendo a queste ultime di operare con maggiore tranquillità anche in caso di condizioni meteo non particolarmente favorevoli. Questo consentirebbe alle Compagnie di programmare lo scalo ad Alghero senza il rischio che anche solo con un po di vento lo scalo stesso debba saltare. La strada è chiara, adesso sarà curioso vedere quale sviluppo vivrà il porto catalano: a detta di molti proprio la banchina di Sopra-flutto, infatti, ha gli occhi addosso di molti imprenditori che li ci vedrebbero bene qualche altro pontile.

Nella foto: una nave in rada ad Alghero (prossima visita il 17 luglio, quando sarà nel Golfo la Windsurf con 600 passeggeri a bordo)
Commenti
16/9/2025
Paie e Cermelli: Con questi investimenti il porto di Porto Torres torna a essere un punto centrale delle strategie di crescita e di rilancio del territorio, con ricadute positive per l’economia, il turismo e l’occupazione, certamente polo centrale nelle strategie di crescita della Città metropolitana di Sassari



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