Si è svolto ieri a Palazzo Grazioli, la residenza romana del Presidente del Consiglio, il vertice tra Berlusconi e il Governatore della Sardegna, Ugo Capellacci. Al centro delle discussioni la prossima tornata elettorale e la crisi nel centro-destra sardo
ROMA - Si è svolto ieri (mercoledì) a Palazzo Grazioli, la residenza romana del Presidente del Consiglio, il vertice tra Berlusconi e il Governatore della Sardegna, Ugo Capellacci. «Nel corso del lungo colloquio - si legge in una nota di Palazzo Chigi - è stato fatto il punto sul quadro politico nazionale e sulle prossime consultazioni elettorali». Sul tavolo, probabilmente, anche la delicata situazione all'interno del centro-destra sardo, con liti e veleni che stanno spaccando l'unità del Pdl.
Elezioni in primo piano, dunque, nell'agenda dei due politici. Ricordando i casi della Sardegna e dell'Abruzzo, il premier ha tenuto a rimarcare il fatto che le indicazioni sui candidati non sono decise da lui ma dalle forze locali. Sull'incontro capitolino, si sono diffuse da subito negli ambienti sardi del Pdl, reazioni e dichiarazioni di entusiasmo generale sia sull'interessamento del Governo verso la Regione, sia sulle posizioni decise di Cappellacci nei confronti dell'esecutivo nazionale.
Entusiasmo però, del tutto assente in Confindistria e nei sindacati, alle prese con una crisi economica e industriale di dimensioni enormi, con migliaia di posti di lavoro a fortissimo rischio e lo sciopero generale della Sardegna già programmato per il 5 febbraio.
Nel frattempo, tornando alle vertenze aperte delle imprese e aziende dell'Isola, è stato fissato per il 26 gennaio l'incontro al Ministero dello Sviluppo economico per discutere della questione Alcoa. I lavoratori non si aspettano altri dietro-front da parte della miltinazionale americana e del Governo, e anticipano l'intenzione di prepararsi ad azioni di lotta per tutelare i propri posti di lavoro.
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