Il nodo che non fa dormire sonni tranquilli agli amministratori locali di centrodestra e centrosinistra, uniti questa mattina nella protesta, è lo stanziamento del Fondo Unico per gli Enti Locali. Occupato il consiglio. Presenti gli algheresi Muroni e Pais
CAGLIARI - Scoppia la protesta a Cagliari, nella sede della regione Sardegna, da parte dei sindaci dei comuni dell'Isola, con momenti di grande tensione a causa del mancato ricevimento (negli orari concordati da giorni) da parte della presidente del Consiglio. Il nodo che non fa dormire sonni tranquilli agli amministratori locali di centrodestra e centrosinistra, uniti questa mattina nella protesta, è lo stanziamento del Fondo Unico per gli Enti Locali, clamorosamente ridimensionato nonostante le rassicurazioni dell'assessorato agli Enti locali, Finanze ed Urbanistica.
Si parla di almeno 130 milioni in meno a disposizione dei comuni della Sardegna, che faranno saltare molti piani in tutti i territori dell'isola, e slittare pagamenti già programmati. E così a Cagliari erano davvero in tanti, circa 150 primi cittadini, con la fascia tricolore, da tutte le zone della Sardegna e di tutti i colori politici, ad occupare il Consiglio. In rappresentanza della città di Alghero presenti il presidente del Consiglio comunale Antonello Muroni (vice dei Presidenti dei Consigli Comunali) e l'assessore alle Finanze e Demanio Michele Pais.
Poco dopo le 13, quando la tensione iniziava a prendere il sopravvento e si è sfiorata la collutazione fisica, dalla Regione hanno deciso di accogliere i rappresentanti istituzionali del territorio e la presidente Claudia Lombardo ha deciso di svolgere la riunione nell’aula consiliare. Il primo a intervenire è stato Emilio Floris, sindaco di Cagliari, che ha ringraziato tutti per aver fatto prevalere il consenso e ha sottolineato che i comuni vogliono avere un confronto con la Regione. «Vogliamo avviare un confronto – ha detto Floris – non uno scontro».
Per Tore Cherchi, presidente dell’Anci della Sardegna, spesso i comuni sono trattati erroneamente come “spreconi”. Cherchi ha auspicato che si produca un confronto costruttivo. «La regione ha fatto una deliberazione per il rispetto del suo patto di stabilità – ha detto - che non può andare bene agli enti locali. La regione deve trasferire le risorse ai comuni per pagare gli stati di avanzamento “rendicontati”. Chiediamo alla giunta e alla Regione – ha affermato - di aprire un tavolo per determinare come i flussi finanziari debbano essere indirizzati prioritariamente ai comuni».
Il sindaco di Carbonia ha ricordato che i sindaci stanno chiedendo l’applicazione delle norme che stabiliscono l’adeguamento del fondo unico in proporzione all’incremento delle entrate fiscali per la Regione. Tore Cherchi ha assicurato la piena disponibilità dei comuni della Sardegna per ogni e qualsiasi forma di controllo ma ha avvertito che nessun sindaco avrebbe mai rinunciato al principio dell’autonomia di entrata e di spesa.
Foto d'archivio
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